La notte della Risurrezione, dalle visioni di Suor Caterina Emmerick

«Ed ecco che ci fu un gran terremoto, un angelo del Signore era sceso dal cielo e, avvicinatosi, ribaltò la pietra e vi si sedette sopra...» (Matteo 28,2).
Nella notte della risurrezione la santa anima di Gesù mi apparve splendente di gloria tra due angeli guerrieri; questi non erano gli angeli in abiti sacerdotali visti in adorazione del suo corpo. Circondata da numerose figure luminose, la santa anima scese nella tomba e penetrò nel suo corpo sacratissimo, le cui membra subito si mossero.
Il corpo splendente del Signore uscì fuori dal sudario da un lato rimasto socchiuso, come se uscisse fuori dalla ferita del costato. Mi ricordai di Eva, che venne fuori dal fianco di Adamo.
La grotta era inondata da una radiosa luce celeste. Nel lo stesso momento vidi uscire dalle profondità del sottosuolo, da sotto la tomba, una forma mostruosa con la coda di serpente. Il mostro furioso volgeva contro il Signore la testa di drago, oltre la quale, se mi ricordo bene, aveva anche una testa d'uomo.
Il Risorto aveva in mano un bastone bianco, alla cui estremità sventolava un piccolo stendardo.
Gesù calpestò la testa del drago e percosse col bastone tre volte la sua coda; ad ogni colpo la bestia rimpiccioliva, finché ricadde nell'abisso; solo la testa d'uomo aveva continuato a guardare in alto.
Avevo già visto un serpente simile in occasione della concezione di Gesù; mi ricordo pure del serpente del paradiso, ma questo a due teste era ancora più orribile.
Nella visione del drago con la testa schiacciata si era manifestata la vittoria di Cristo sulla morte. Infatti da quel momento non vidi più la sua salma.
Credo che questa visione si riferisca alla famosa profezia che dice: «il seme della donna schiaccerà la testa al serpente»
Dopo aver vinto il serpente, Gesù, splendente di luce, si elevò attraverso la roccia, la terra tremò, un angelo luminoso scese dal cielo come una saetta, rovesciò la pietra del sepolcro e vi si sedette sopra.
Quello fu il momento in cui le guardie ebbero un moto di paura e caddero a terra svenute.
Cassio, preso dall'emozione, cadde anche lui, ma si riebbe poco dopo. Si avvicinò prudentemente alla tomba, vide il sudario senza il santo corpo e si ritirò. Prima di da re la notizia a Pilato, attese nella speranza di comprende re meglio cosa fosse accaduto.
In quel momento il Salvatore, ammantato di gloria, apparve a sua Madre sul Calvario.
La sua veste fluttuava nel vento e risplendeva ai raggi del sole.
Egli mostrò alla Vergine le sue grandi piaghe, nelle qua li sarebbe entrato un dito. Esse splendevano di luce abbagliante, i cui raggi andavano dal centro delle mani fino alle punta delle dita. Le labbra di tali ferite serbavano le linee di tre triangoli equilateri che s'incontravano nel punto medio di un circolo.
Le anime dei patriarchi s'inchinarono dinanzi alla Madre di Dio.
E poiché ella si prostrava a terra per baciargli i piedi, il Signore la prese per mano, la rialzò e scomparve.
Vidi l'orizzonte schiarirsi sopra Gerusalemme e la fievole luce delle lanterne accanto al sepolcro.
Era l'alba della risurrezione!

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