"I Riti sono compiuti"

Tratto dalla pagina Facebook, Taranto com'era, una riflessione di Carmela Lecce.
“I RITI SI SONO COMPIUTI. L'ANNO NUOVO PUO' COMINCIARE”
Questa la frase dei Confratelli a chiusura dei Riti Pasquali tarantini.
Ed è il sabato mattina che i tarantini si scambiano gli auguri pasquali.
Solo qualche giorno fà "le gare" hanno scatenato i soliti commenti e le solite polemiche sulle "cifre"... ma fa parte dei Riti.
La mattina del lunedì Santo il busillis è "Va' vvì a quànde ha sciùte a Madonne" ? e bevendo il caffè, leggono il giornale o si collegano a facebook e leggono la cifra, considerevole, alta, assurda, esagerata...... sempre e comunque da criticare col solito: "ma d'addò jessene tutte ste solde?" - ma guai se non fosse così.....sarebbe una delusione, infatti subito dopo la critica viene la comparazione con gli anni passati e, se si scopre che la cifra è inferiore a quella degli anni scorsi ... rimaniamo delusi.
Sgomenti e delusi, ma per poco perchè come si dice " tre giurne vè Criste pe' Tarde" e il Giovedì Santo i tarantini attendono trepidanti, prima l'uscita de "le perdune" e poi, a mezzanotte dell'Addolorata e a seguire "I Misteri" del venerdì e "il rientro" del sabato mattina.
La Settimana Santa dei tarantini è così, tre giorni per le critiche e tre giorni per "I Riti" che cancellano tutte "le reciddeije", le voci e le opinioni dei malpensanti, perchè comunque i tarantini sanno bene che: " 'A Madonne sàpe a ccì porte le recchìne"
Tre giorni intensi in cui non c'è posto per nient'altro se non la celebrazione della Passione, del dolore.
Un dolore che Taranto conosce bene e vive ogni giorno.
Una città contesa da tutti, voluta da nessuno
divisa da due mari, ricucita da tre ponti
nobilitata dal lavoro, martoriata dalla malattia.
Una città dove i bambini si ammalano prima di nascere, i giovani sono costretti a scappare, e i vecchi muoiono continuando ad amarla...

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