Taranto e Siviglia: questione di IDENTITÀ

"Il confronto è sempre arricchimento." Ma, aggiungo, ognuno deve conservare e preservare la propria identità.
Già da qualche anno si sta cercando di costruire un ideale ponte tra i Riti della Settimana Santa a Taranto e quelli di Siviglia. Si guarda ai Riti spagnoli con ammirazione, quasi come un riferimento, una meta a cui tendere. Ultimamente è riecheggiato anche il termine di gemellaggio.
Mai!
Non è una gara a chi è migliore o peggiore, ma questa idea di integrazione forzata purtroppo sta rovinando il mondo. Ognuno ha la propria storia, le proprie origini, la propria identità.
Perché dobbiamo osservare e magari copiare altre realtà, quando qui a Taranto possediamo un modello di pietà popolare di tutto rispetto? Forse l'ultimo fiore all'occhiello per la nostra Taranto.
I Riti della Settimana Santa a Taranto hanno letteralmente conquistato il cuore della gente, anche degli atei, con la semplicità che li contraddistingue.
Le statue: eccetto i due simulacri della Vergine Addolorata, le altre  sono realizzate con il materiale più povero, la cartapesta. Non hanno orpelli, non sono decorate, addobbate o impreziosite.
I candelieri sono alimentati da semplici candele.
Le basi sono di legno intagliato da mastri falegnami locali.
I nostri abiti, poi, constano di un camice semplicissimo, un cappuccio, una mozzetta, un cappello, uno scapolare che altro non è se non un panno ricamato. Andiamo anche scalzi.
L'unica eccezione potrebbe essere rappresentata dal medagliere del rosario.
Ma vi renderete conto della sobrietà?
Ed è questa la nostra forza, è anche questa essenzialità che ci fa amare i nostri Riti.
E qualcuno cosa vuole fare? Trasformarci in una Siviglia? Con tribune a pagamento magari!
A Taranto i Riti non sono ne mai saranno così.
A Taranto il popolo non dovrà mai pagare un centesimo per  assistere alle nostre processioni. Il popolo si assiepa dietro le transenne, si accalca sul Pendio, perché vuole partecipare anche con pazienza, offrendo la propria stanchezza, al sacrificio e alla penitenza dei confratelli.
A Taranto è così!
Le statue, noi, le portiamo a 8 e a spalla.
Le nostre bande suonano le marce senza fanfare o rulli di tamburo.
Insomma Taranto è Taranto e Siviglia è Siviglia. Ciascuno vive e vivrà i propri Riti secondo i propri usi, così come sono stati trasmessi dai propri padri.
Se a qualcuno, poi, venisse in mente di importare o anche esportare questi momenti, con tutta onestà dovrebbe spiegarne i reali motivi.
Ecce Homo Sacri Misteri
Ecce Homo sivigliano

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