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Visualizzazione dei post da 2016

Il Pellegrinaggio dell'Ottava dei morti: quando e perchè ebbe inizio?

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Da una ricerca del sig. Angelo Fanelli. Malgrado ogni ricerca non ci è stato possibile appurare con esattezza la data d'inizio. Abbiamo potuto perciò ricostruire quanto si riporta avvalendoci dei rari documenti consultabili e della memoria dei pochi superstiti che vissero quei tempi. Un articolo senza firma apparso su " La Voce del Popolo " del 28 ottobre 1916 dal titolo " Pei morti di terra e di mare ", dice: " Ebbene diamo noi, in nome di loro, i fiori dei nostri giardini, ai morti di terra e di mare che la nostra terra e i nostri mari accolsero. Prendano il Comune e l'Assistenza Civile la iniziativa. Partecipino i cittadini tutti ad una solenne manifestazione, che renda omaggio alla memoria di quanti perdettero la vita in guerra e per la guerra, qui e altrove, da vicino e da lontano. Promuovano un corteo, raccolgano e depongano fiori. E' DOVERE, E' RELIGIONE ". Sarà stato questo accorato appello rivolto ai cittadini e alle ist

Ricordo di monsignor Franco Costantini

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Alle 7.30 del 5 agosto squilla il telefonino. È Luigi, nipote di don Franco. Capisco immediatamente: don Franco si è spento. In questi due mesi ho tentato più e più volte di sedermi alla scrivania e scrivere qualcosa su don Franco. Ma non ci riesco. Sono davvero tante le cose, gli aneddoti che ho vissuto in tanti anni di collaborazione. Ho pensato per tanto di ricordarlo attraverso questo articolo di Angelo Diofano pubblicato su Nuovo Dialogo in occasione del trigesimo dalla scomparsa di don Franco. " Lunedì 5 settembre nella chiesa del Beato Nunzio Sulprizio è stata celebrata la messa del trigesimo per mons.Franco Costantini, deceduto a seguito di lunga e dolorosa malattia. Il sacerdote al momento del decesso era ricoverato nella casa di riposo intitolata al Beato Nunzio, in via Cesare Battisti. Il rito funebre è stato celebrato dall'arcivescovo monsignor Filippo Santoro assieme a numerosi confratelli nella chiesa del Beato Nunzio Sulprizio, sua parrocchia di appartenenza

Il confratello Giovanni D'Alò: il ricordo del figlio Giuseppe.

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Il confratello Giovanni D'Alò. Foto Facebook. Non ho conosciuto personalmente il confratello Giovanni D'Alò. Ma fui chiamato a suonare la messa delle sue esequie e fui colpito dall'affetto e dal calore delle persone intervenute. Fui colpito profondamente dalle lacrime del confratello Angelo Pignatelli, priore della confraternita dei Santi Medici. Perciò credo sia giusto ricordare questo confratello e chi meglio del figlio Giuseppe. A lui va il mio più sincero ringraziamento. Giovanni D'Alò nacque a Taranto il 25 marzo 1939, ultimo di una famiglia di 5 figli. Conseguì la licenza elementare e poichè in quel tempo era fondamentale contribuire al sostentamento della famiglia, da subito intraprese attività lavorative fino a quando fu assunto nelle poste italiane, dove prestò servizio per circa quarant'anni e nel 1994 fu posto in quiescenza. Si sposò nell'anno 1963 ed ebbe tre figli, io (Giuseppe) sono il primogenito. Uomo severo dal carattere forte ma sempr

La Vergine Addolorata ripara nella chiesa di Sant'Agostino

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La testa della processione è ormai sul Ponte Girevole. Il simulacro della Vergine Addolorata è su via Duomo. Un vento impetuoso sferza tanto da richiedere l'intervento degli Officiali minori della Confraternita dell'Addolorata per fissare il velo ed il vestito della Vergine. Ed ecco. Prima poche gocce, poi la pioggia, quella che oggi viene definita bomba d'acqua. I fedeli al seguito della processione cercano ripara sotto i balconi o nei portoni. Viene deciso di portare la Vergine Addolorata nella vicina chiesa di Sant'Agostino. Mentre si cercano le chiavi per aprire la chiesa, la statua viene protetta dai confratelli con ombrelli ceduti dai fedeli ed un telo.

La Festa grande: processione in onore della B.V.Addolorata

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Anche questo anno la pioggia è arrivata come un ospite indesiderato nel tentativo di rovinarci la "festa". Ma la nostra fede ed attaccamento alla Vergine dei dolori è più forte, molto più forte. Siamo riusciti a portare la Vergine per le strade della nostra Taranto, tra i suoi figli. Viva Maria . Il simulacro della Vergine viene coperto da un telo. Un Officiale minore asciuga il volto della Vergine

Premio Sanitario Amico

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Premio Sanitario Amico La parrocchia Santi Medici Cosma e Damiano, in via Lago di Scanno, a Taranto nell'ambito della festa patronale, bandisce la diciannovesima edizione del premio “Sanitario Amico” per la valorizzazione della “buona sanità”. Con questa iniziativa si vuole premiare con una "targa di merito" chi opera, medico ed infermiere, nel campo della sanità con abnegazione e spirito di servizio verso i pazienti bisognevoli di cure ed attenzioni (questi di massima i soggetti segnalanti), mettendo in risalto così che in mezzo a tanti problemi esiste anche la buona, anzi l’ottima, sanità senza alcun tornaconto. La premiazione avverrà la sera di martedì 27 al termine della c o n f e r e n z a su “Prevenzione dei tumori dell'utero”  che si terrà nella chiesa alle ore 18.45 a cura della dott.ssa Cosima Gentile, specialista in Ginecologia alll'ospedale Ss. Annunziata. Le segnalazioni vanno inviate  per iscritto entro il 20 settembre o consegnate al seguente indir

Inizio Settenario Vergine Addolorata

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Domani avrà inizio il Settenario di preparazione alla Tua festa, quella "grande". Quasi certamente nei prossimi giorni non verrai visitata da tutta quella gente che riempie San Domenico il Giovedì Santo. Ne tanto meno ci sarà ad attenderTi fuori dal tempio quella fiumana di gente che impaziente aspetta la Tua uscita. Non ci sarà nulla di tutto ciò. Anzi molta di quella gente ignora che a settembre ricorre la Tua festa ed la terza domenica percorrerai le strade della Taranto che fu. Ma non verrai lasciata sola. I figli non si scordano della Madre. Non voglio parlare solo di confratelli o consorelle. Ma di cuori. Cuori come quel cuore trafitto che reggi nella Tua mano. Perché ognuno di noi ha il cuore trafitto da qualche pensiero. E chi meglio della Mamma può accogliere le nostre preoccupazioni, capire i nostri timori ed aiutarci? Coglieremo questa occasione che ci viene offerta per incontrarTi, Madre nostra. Ci affideremo a Te. Affideremo a Te le nostre famiglie, i

Emergenza "Terremoto"

Da "Nuovo Dialogo" TERREMOTO L’arcivescovo di Taranto ha inoltrato una circolare all’intera comunità diocesana per la solidarietà alle terre colpite dal terremoto:  “Garantire la nostra prossimità attraverso gesti concreti di aiuto” A margine pubblichiamo anche le coordinate bancarie per quanti volessero contribuire con offerte in denaro. «All’indomani del terremoto che ha messo in ginocchio il Centro Italia, desidero esortare i fedeli dell’arcidiocesi di Taranto a seguire il monito di papa Francesco e cioè quello di pregare per i tanti fratelli e sorelle coinvolti nella catastrofe così come garantire la nostra prossimità attraverso gesti concreti di aiuto. Il papa sospendendo l’udienza del mercoledì, toccato dal dramma, commosso per i tanti morti e feriti, ha preso in mano la corona del Rosario. È un gesto che dobbiamo ripetere tutti noi credenti per avere il coraggio e la forza della speranza nel Signore.  Sono a conoscenza di tante associazioni ecclesiali e laiche che

Il confratello Michele Pizzolante

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Con questo articolo di Mimmo Giannotta, oggi ricordiamo il confratello Michele Pizzolante. Il confratello Michele Pizzolante Appena vidi sulla mia home page di Facebook l’ idea da parte del blog, “ Sdanghe : I Riti della Settimana Santa a Taranto”, di pubblicare articoli inerenti a personaggi storici o che comunque hanno lasciato un segno nella storia delle nostre confraternite, il mio pensiero si è rivolto verso la figura di Michele Pizzolante meglio conosciuto come Michelone. Ricordo con piacere la prima volta che conobbi Michele, ero piccolo e ci conoscemmo in ambito scolastico poiché mio fratello e sua figlia frequentavano la stessa classe, di lì a poco nacque un’ amicizia inseparabile. Ad ogni processione, ogni evento religioso, un posto nella macchina di Michelone era riservato a me, poiché era una passione che Michele voleva che coltivassi e se sono ciò che sono lo devo anche a lui. Chiunque abbia avuto il piacere di conoscerlo sa sicuramente che anche dei piccoli istant

Il confratello Nicola De Florio, decano dei maestri dei novizi

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Il confratello Nicola De Florio Nicola De Florio. Il Sig.De Florio, dovrei dire. Quanti di noi lo hanno avuto come maestro dei novizi? Quanti di noi lo portano e lo porteranno sempre nel cuore? Non a caso ho deciso di pubblicare questo post in concomitanza con la festa della nostra Titolare. È la festa di tutti noi, ma in particolar modo dei novizi e delle novizie. Allora perché non ricordare il decano dei maestri dei novizi? Ringrazio Giuseppe De Florio, figlio primogenito di Nicola, per la generosa collaborazione offerta. La giornata del Sig.De Florio aveva inizio con il segno della Croce e terminava la sera con un ringraziamento al Signore. La sua è stata una vita vissuta con decoro. È stato un padre molto affettuoso, attento alla famiglia e alle sue esigenze. Quando non lavorava gli piaceva trascorrere il tempo in famiglia, non solo con i figli, Giuseppe, Luca e Davide, e con la moglie Anna, ma anche con i fratelli e le cognate. Poi le feste "tradizionali"

Il confratello Saverio Baldi

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Saverio Baldi Inauguro con questo post un nuovo spazio sul blog: uno spazio dedicato al ricordo e alla memoria di confratelli e consorelle della confraternita del Carmine e dell'Addolorata. Il primo articolo ho pensato di dedicarlo al mio bisnonno, Saverio Baldi di cui ho l'onore di portare appeso al mio rosario il suo crocifisso. Non avendolo potuto conoscere di persona, ho chiesto l'aiuto di mio zio, Antonio Fornaro, confratello del Carmine e nipote del Baldi. Pertanto questo articolo vive del ricordo diretto di Antonio Fornaro, che con il nonno Saverio, ha vissuto gli anni più belli della sua infanzia e adolescenza. Infatti, ricorda Antonio Fornaro, quando la mamma, Chiara, figlia di Saverio, sposò Cataldo, papà di Antonio, i tempi erano quelli terribili del dopoguerra e si viveva con grande disagio. Ma Saverio decise di venire incontro alla figlia e al marito ospitandoli a casa propria, in via Duomo al civico 181, e di ospitare anche i figli che sarebbero ven

Le "perdune"

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Eccoli, dunque, i "perdoni" nella strada: la folla, ora, anch'essa dal mattino compie la sua visita di rito: ma non è triste: si gode la vacanza: cammina in fretta, vocia s'accalca, ma ciò non turba il passo dei fratelli del Carmine. Vanno essi, nel mezzo della via, come statue di gesso, ondanti, ritmici: pare che una catena li vincoli alle caviglie...Varcano le soglie sacre e il passo non mutava: avanzavano poggiando il bordone sul pavimento con tonfi secchi: giungevano presso la coppia che li aveva preveduti e pregava in ginocchio, e attendevano: quelli si calavano il cappuccio sul volto e si levavano: poi otto braccia si incrociavano su quattro petti, i rosari battevano contro le mazze, suonavano le medaglie; la seconda coppia si genufletteva, la prima riprendeva il suo passo. E andavano senza tregua....seguitavano tutta notte finché le strade si facevano deserte, e il sonno invadeva le case, e appariva all'orizzonte, pallida di dolore, la luna della Se

La sequenza Fiore del Carmelo ed un personalissimo ricordo

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Flos Carmeli vitis florigera, splendor coeli, Virgo puerpera, / singularis. Mater mitis, sed viri nescia, Carmelitis esto propitia, / Stella maris. Radix Iesse germinans flosculum, nos adesse tecum in saeculum / patiaris. Inter spinas quae crescis lilium serva puras mentes fragilium, / tutelaris! Armatura fortis pugnantium furunt bella, tende praesidium / scapularis. Per incerta prudens consilium, per adversa iuge solatium / largiaris. Mater dulcis Carmeli domina, plebem tuam reple laetitia / qua bearis. Paradisi clavis et ianua, fac nos duci quo, Mater, gloria / coronaris. Amen. Flos Carmeli, in italiano Fiore del Carmelo, è una sequenza attribuita a San Simone Stock, il santo a cui la Vergine nel 1251 donò il santo Scapolare. Circa vent'anni fa, un confratello del Carmine, Salvatore Volpe, fece sentire questa sequenza in musica a don Franco Costantini, parroco e padre spirituale della confraternita. Piacque cosi tanto che don Franco la

Vergine del Carmelo, il nostro inno

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Vergine del Carmelo non ci staccar da te. Guidaci tutti al Cielo, noi ti seguiam con fe´. Faceva discutere, per non dire scalpore, il fatto che la nazionale di calcio italiana non cantasse l'inno di Mameli all'inizio di una partita. Mentre a casa tra amici o allo stadio tutti eravamo con la mano sul cuore a cantarlo a squarciagola. Perché? Perché l'inno indica appartenenza, l'inno è identità. Ecco lo scalpore. Forse i calciatori italiani non sentivano forte questo senso di appartenenza ed identità? Mi sono permesso questo rewind calcistico per evidenziare quanto possa essere importante cantare un inno. L'inno ci unisce. Unisce tutti quelli che condividono gli stessi ideali, gli stessi sentimenti. Un appartenente ad un gruppo, ad un'associazione, ad una confraternita come nel nostro caso, deve conoscere l'inno e cantarlo assieme agli altri. Ci avviciniamo ai giorni della novena e della festa della Madonna del Carmine.  Il nostro inno verrà

Le statue del Manzo

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Propongo un articolo di Cristina Manzo, pubblicato sul sito fondazioneterredotranto.it, sulle statue dei Sacri Misteri modellate dal cartapestaio leccese Maestro Giuseppe Manzo. Nell’ottobre del 1900 il consiglio di amministrazione della confraternita del Carmine di Taranto decise di sostituire tre statue della processione dei misteri, ormai deteriorate, con tre  nuove raffiguranti gli stessi momenti della passione di Cristo: l a Colonna, l’Ecce Homo e la cosiddetta Cascata . La scelta per l’esecuzione di quei lavori cadde su uno dei più noti artisti cartapestai dell’epoca, già più volte premiato in Italia e all’estero, Giuseppe Manzo, che consegnò personalmente quelle tre statue nei primi mesi del 1901. Il maestro aveva cercato inutilmente di sottrarsi a quell’impegno (viaggiare sino a Taranto per la consegna): “Ill.mo signore – aveva scritto il 15 febbraio 1901 al priore della confraternita – essendo che le statue dei misteri sono per finirsi, e per la fine del mese

A 4 anni dalla sua scomparsa, un ricordo di Nicola Caputo

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17 giugno 2012. Si spegne Nicola Caputo. Una enorme perdita per il mondo confraternale. A quattro anni di distanza come ricordare il "mio" priore? Tanto si è scritto su Caputo. E proprio per non risultare ripetitivo, vorrei ricordare questo straordinario uomo con un estratto del suo ultimo libro "Un priore scomodo: il romanzo della discriminazione". Un libro pubblicato nel luglio del 2011 e preso davvero poco in considerazione. Mi è sufficiente dire ad esempio che la presentazione di suddetto libro non fu tenuta presso il salone della confraternita e neanche una locandina affissa in congrega. Perché? Perché Caputo, in questo libro, si è trasformato in un "confratello scomodo", mettendo in luce zone d'ombra presenti nelle realtà confraternali. Ad esempio le dinamiche che precedono le elezioni per il rinnovo del consiglio d'amministrazione. "Quanto tempo fa i fatti qui narrati siano avvenuti, ha poca importanza. Così come le date, i nomi

Il 16 luglio si avvicina...

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Si avvicina il 16 luglio! Immagino l'ansia crescente nei cuori dei novizi e delle novizie che in questo giorno solenne si uniranno a Maria, venerata con il titolo di Maria Santissima del Monte Carmelo. La capisco e la comprendo. Ci sono passato anche io ormai da quasi 20 anni. In quel 16 luglio del 1997 ho offerto il mio cuore e riposto tutta la mia esistenza nelle Sue mani. Non ad una statua, non una semplice devozione, ma una vera e sincera dichiarazione d'amore alla Vergine Maria. Quello Scapolare e quella mozzetta non hanno mai rappresentato il "lasciapassare" per i Riti della Settimana Santa. Avrei mentito in primis a Lei e poi anche a me stesso. Ci si aggrega perché si ama Maria .  Questo significa anche crescere nella fede! In queste ultime settimane grande attenzione state ponendo al vostro abito. Mozzetta e camice su misura, Scapolare ricamato, medagliere lucidato, cappuccio stirato e piegato alla perfezione. Ma un'attenzione maggiore dovete

La festività del Corpus Domini

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foto web Abbiamo nel Calendario romano una serie di feste, sorte nel corso del secondo millennio, alla cui origine c'è una determinata corrente devozionale del loro tempo. Queste festività hanno come oggetto una certa verità di fede o una particolare visione teologica del mistero di Cristo. Sono state chiamate feste "di idee" o feste "di devozione". Noi preferiamo chiamarle feste "di devozione" perché traggono origine dalla pietà particolare di un determinato gruppo, che intende esprimere pubblicamente la sua devozione con una festa speciale. Si tratta di festività che non si celebrano in una data fissa. La solennità del Ss. Corpo e Sangue di Cristo fu una risposta di fede e di culto alle controversie e dottrine ereticali sul mistero della presenza reale di Cristo nell'eucarestia, fu il coronamento di un movimento di ardente devozione verso l'augusto sacramento dell'altare. Furono però le rivelazioni di Giuliana di Cornillon, mo

Una sottile linea tra cultura e devozione

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Da una parte la Pietà di Michelangelo, dall'altra la "nostra" Addolorata. (Però il raffronto lo avrei potuto fare con una qualsiasi altra statua dei Sacri Misteri ed un'opera similare scelta nel vasto campo dell'arte.) Nel vedere queste due immagini quali sentimenti provate? Tento di dare una risposta e poi ditemi se ci sono andato vicino! Nell'osservare la Pietà certamente avrete pensato alla meravigliosa bellezza di questa scultura, all'abilità dello scultore nell'incidere e lavorare il marmo, alla plasticità e alla morbidezza delle linee. Un'opera d'arte! Nell'osservare, invece, la statua della Vergine Addolorata sono convinto che avrete pensato a tutt'altro. Non è vero? Eppure non si può dire che sia una brutta statua! Non sarà un'opera d'arte come la Pietà, ma credo che il suo volto non abbia eguali. Davanti all'immagine dell'Addolorata probabilmente più di qualcuno si sarà fermato a riflettere, pensieri c