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Visualizzazione dei post da giugno, 2016

La sequenza Fiore del Carmelo ed un personalissimo ricordo

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Flos Carmeli vitis florigera, splendor coeli, Virgo puerpera, / singularis. Mater mitis, sed viri nescia, Carmelitis esto propitia, / Stella maris. Radix Iesse germinans flosculum, nos adesse tecum in saeculum / patiaris. Inter spinas quae crescis lilium serva puras mentes fragilium, / tutelaris! Armatura fortis pugnantium furunt bella, tende praesidium / scapularis. Per incerta prudens consilium, per adversa iuge solatium / largiaris. Mater dulcis Carmeli domina, plebem tuam reple laetitia / qua bearis. Paradisi clavis et ianua, fac nos duci quo, Mater, gloria / coronaris. Amen. Flos Carmeli, in italiano Fiore del Carmelo, è una sequenza attribuita a San Simone Stock, il santo a cui la Vergine nel 1251 donò il santo Scapolare. Circa vent'anni fa, un confratello del Carmine, Salvatore Volpe, fece sentire questa sequenza in musica a don Franco Costantini, parroco e padre spirituale della confraternita. Piacque cosi tanto che don Franco la

Vergine del Carmelo, il nostro inno

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Vergine del Carmelo non ci staccar da te. Guidaci tutti al Cielo, noi ti seguiam con fe´. Faceva discutere, per non dire scalpore, il fatto che la nazionale di calcio italiana non cantasse l'inno di Mameli all'inizio di una partita. Mentre a casa tra amici o allo stadio tutti eravamo con la mano sul cuore a cantarlo a squarciagola. Perché? Perché l'inno indica appartenenza, l'inno è identità. Ecco lo scalpore. Forse i calciatori italiani non sentivano forte questo senso di appartenenza ed identità? Mi sono permesso questo rewind calcistico per evidenziare quanto possa essere importante cantare un inno. L'inno ci unisce. Unisce tutti quelli che condividono gli stessi ideali, gli stessi sentimenti. Un appartenente ad un gruppo, ad un'associazione, ad una confraternita come nel nostro caso, deve conoscere l'inno e cantarlo assieme agli altri. Ci avviciniamo ai giorni della novena e della festa della Madonna del Carmine.  Il nostro inno verrà

Le statue del Manzo

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Propongo un articolo di Cristina Manzo, pubblicato sul sito fondazioneterredotranto.it, sulle statue dei Sacri Misteri modellate dal cartapestaio leccese Maestro Giuseppe Manzo. Nell’ottobre del 1900 il consiglio di amministrazione della confraternita del Carmine di Taranto decise di sostituire tre statue della processione dei misteri, ormai deteriorate, con tre  nuove raffiguranti gli stessi momenti della passione di Cristo: l a Colonna, l’Ecce Homo e la cosiddetta Cascata . La scelta per l’esecuzione di quei lavori cadde su uno dei più noti artisti cartapestai dell’epoca, già più volte premiato in Italia e all’estero, Giuseppe Manzo, che consegnò personalmente quelle tre statue nei primi mesi del 1901. Il maestro aveva cercato inutilmente di sottrarsi a quell’impegno (viaggiare sino a Taranto per la consegna): “Ill.mo signore – aveva scritto il 15 febbraio 1901 al priore della confraternita – essendo che le statue dei misteri sono per finirsi, e per la fine del mese

A 4 anni dalla sua scomparsa, un ricordo di Nicola Caputo

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17 giugno 2012. Si spegne Nicola Caputo. Una enorme perdita per il mondo confraternale. A quattro anni di distanza come ricordare il "mio" priore? Tanto si è scritto su Caputo. E proprio per non risultare ripetitivo, vorrei ricordare questo straordinario uomo con un estratto del suo ultimo libro "Un priore scomodo: il romanzo della discriminazione". Un libro pubblicato nel luglio del 2011 e preso davvero poco in considerazione. Mi è sufficiente dire ad esempio che la presentazione di suddetto libro non fu tenuta presso il salone della confraternita e neanche una locandina affissa in congrega. Perché? Perché Caputo, in questo libro, si è trasformato in un "confratello scomodo", mettendo in luce zone d'ombra presenti nelle realtà confraternali. Ad esempio le dinamiche che precedono le elezioni per il rinnovo del consiglio d'amministrazione. "Quanto tempo fa i fatti qui narrati siano avvenuti, ha poca importanza. Così come le date, i nomi

Il 16 luglio si avvicina...

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Si avvicina il 16 luglio! Immagino l'ansia crescente nei cuori dei novizi e delle novizie che in questo giorno solenne si uniranno a Maria, venerata con il titolo di Maria Santissima del Monte Carmelo. La capisco e la comprendo. Ci sono passato anche io ormai da quasi 20 anni. In quel 16 luglio del 1997 ho offerto il mio cuore e riposto tutta la mia esistenza nelle Sue mani. Non ad una statua, non una semplice devozione, ma una vera e sincera dichiarazione d'amore alla Vergine Maria. Quello Scapolare e quella mozzetta non hanno mai rappresentato il "lasciapassare" per i Riti della Settimana Santa. Avrei mentito in primis a Lei e poi anche a me stesso. Ci si aggrega perché si ama Maria .  Questo significa anche crescere nella fede! In queste ultime settimane grande attenzione state ponendo al vostro abito. Mozzetta e camice su misura, Scapolare ricamato, medagliere lucidato, cappuccio stirato e piegato alla perfezione. Ma un'attenzione maggiore dovete