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Visualizzazione dei post da aprile, 2016

Immagini d'epoca della processione di San Cataldo

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Trattato della vera devozione alla Santa Vergine

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Cliccando sull'indirizzo potrete leggere l'intero trattato scritto da San Luigi Maria Grignon de Montfort.   http://louisgrignion.pl/download/trattato_della_vera_devozione_a_maria.pdf  

Un ricordo di Maurizio Papalia

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Mentre ero intento a sistemare il mio materiale sulla Settimana Santa, mi è capitato tra le mani un libretto con poesie in vernacolo sul tema della Passione e della Settimana Santa a Taranto. Sfogliandolo, mi sono imbattuto in una poesia dedicata da Nicola Scarnera al "piccolo grande amico", Maurizio Papalia. Qualche telefonata e la mia curiosità è stata appagata. Purtroppo della vita di Maurizio non c'è molto da dire. Chi lo ha conosciuto lo descrive come un ragazzo vivace, sveglio, tipico della città vecchia, in cui abitava con i suoi genitori. Nel 1982 si aggiudicò l'onore di reggere le pesare durante il Pellegrinaggio dell'Addolorata. Purtroppo una leucemia lo ha portato via troppo presto. Quella che segue è la poesia "L'urtema pesare" di Nicola Scarnera e dedicata a Maurizio. Ognune l'ha sapute a l'imbrovvise , ca tu, figghie mie bbuene n'he lassate , mo tu ste ngocchie a Criste , ' mbaradise e 'mbrazze a

La Statua di San Cataldo

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Le foto sono state scattate da Vito Fabbiano.

27 aprile 2014: San Giovanni Paolo II

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Ad honorem Sanctæ et Individuæ Trinitatis, ad exaltationem fidei catholicæ et vitæ christianæ incrementum, auctoritate Domini nostri Iesu Christi, beatorum Apostolorum Petri et Pauli ac Nostra, matura deliberatione præhabita et divina ope sæpius implorata, ac de plurimorum Fratrum Nostrorum consilio, Beatos Ioannem XXIII et Ioannem Paulum II Sanctos esse decernimus et definimus, ac Sanctorum Catalogo adscribimus, statuentes eos in universa Ecclesia inter Sanctos pia devotione recoli debere. In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Ad onore della Santissima Trinità, per l’esaltazione della fede cattolica e l’incremento della vita cristiana, con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dopo aver lungamente riflettuto, invocato più volte l’aiuto divino e ascoltato il parere di molti Nostri Fratelli nell’Episcopato, dichiariamo e definiamo Santi i Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e li iscriviamo nell’Albo dei Sant

Programma festeggiamenti in onore del Santo Patrono di Taranto San Cataldo.

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PROGRAMMA RELIGIOSO Domenica 1 Maggio: alle 10.30 da Piazza Immacolata inizio del pellegrinaggio delle confraternite alla tomba del Santo. Segue alle 11.30 la Concelebrazione Eucaristica. Domenica 8 Maggio alle 18.30: il Capitolo Metropolitano consegna la statua del Santo Patrono al sindaco Ippazio Stefano. Poi Processione della statua del Santo Patrono: Largo Arcivescovado, Corso Vittorio Emanuele II, Porto Mercantile, Banchina Sant’Eligio. Imbarco sulla Nave “Cheradi” della Marina Militare (g. c.) Processione a mare: La fanfara della M.M. effettuerà un servizio musicale in prossimità del Monumento al Marinaio. Al passaggio del Canale Navigabile dal Castello Aragonese: tradizionale fiaccolata cascata d’argento e benedizione di S.E. mons. Arcivescovo al mare, alle navi ed alle barche dei pescatori. Poi sbarco alla Discesa Vasto, Piazza Castello, via Duomo e rientro in Cattedrale. Martedì 10 Maggio alle ore 17: Solenne Messa presieduta da mons. Filippo Santoro alle 18,30: Proces

Ciao Antonio.

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Ancora mi devo riprendere dalla notizia della scomparsa del confratello Michele Pizzolante che un nuovo lutto colpisce l'ambiente confraternale. Come un fulmine a ciel sereno, mi è giunta la notizia del decesso del confratello Antonio Ludovico. Un esempio per tutti! La sua appartenenza alla congrega è stata sinonimo di servizio. Servizio incondizionato, non calcolato, servizio vero e sincero. Il mio ricordo è di un Antonio impegnato nella mensa dei poveri a cucinare e distribuire pasti caldi agli ultimi. Un confratello umile, un confratello che con la sua umiltà ha dato a tutti noi una lezione di vita. Grazie Signore per avercelo donato! Ciao Antonio!

Ciao Michele!

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Non ho episodi o momenti condivisi con te, Michele. Fatta eccezione di quei pochi metri percorsi sul Pendio durante il nostro Pellegrinaggio, quando, da mazziere, desti il cambio al mio compagno di posta. Angelo, Emanuele Mimmo, Peppino, voi, di momenti, ne avrete certamente da raccontare in grande quantità! Ma, se mi permetto di ricordare il nostro Michelone, è in virtù ed in nome dell'APPARTENENZA alla confraternita che ci unisce e ci rende famiglia. Proprio in virtù di questa appartenenza, oggi tutti noi piangiamo un fratello, un grande fratello. Il tuo Calvario ha avuto inizio il giorno delle Ceneri  proprio mentre tutti noi, riuniti come una famiglia, stavamo dando inizio alla liturgia penitenziale de "´A forore". Ed il tuo Calvario ha avuto termine di Venerdì, come il Venerdì di Passione come il Venerdì Santo. Caro Michele, la tua assenza si farà notare e tanto. Mi stringo nel dolore ai tuoi familiari, amici e parenti. Ciao Michele, buona nazzecata!

Simone di Cirene, il Crocifero della Passione

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“ Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù.” (Lc 23,26) Sulla via verso il Calvario entra in scena Simone di Cirene. Perchè? Cosa aggiunge di nuovo la sua comparsa? Il Salvatore ormai è diretto verso il Golgota, il suo destino è segnato. Allora perchè questa intromissione? Apparentemente nulla! Ma, oltre al fatto storico, perchè gli evangelisti hanno inserito nella Via Crucis questo episodio? Se è stato inserito qualcosa deve sicuramente dire! Simone viene catapultato nei momenti della Passione di Gesù Cristo inaspettatamente, all'improvviso. Ed è chiamato a portare la “Sua” croce in modo imprevisto. Cosa significa questo? Significa che il Signore irrompe nella nostra vita quando meno ce lo aspettiamo. Soprattutto le prove che Egli ci manda. Sono inaspettate ed impreviste, ma noi dobbiamo essere pronti e preparati nell'affrontarle. E come? La risposta ci

Barabba, la prima persona salvata dalla Croce di Cristo.

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Barabba. Una figura che appartiene solo marginalmente al racconto della passione. Non pronuncia parola ne tanto meno compie gesti o azioni di rilievo. Era un assassino. In Luca, 23,19, si legge:" Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio." Ma il popolo lo voleva libero." Dacci libero Barabba !" Ponzio Pilato, che non trovava in Gesù nulla che potesse meritare la morte, fu costretto a cedere alle pressioni dei sommi sacerdoti e del popolo e condannò alla crocifissione Gesù e liberò Barabba. A questo punto Barabba esce di scena. Perché? Perché per i Vangeli questo personaggio ha un ruolo funzionale. Come scrive Paolo Mascilongo, Barabba viene presentato come l'emblema della scelta (sbagliata) che le autorità e il popolo hanno compiuto davanti a Gesù. È, a mio avviso, la prima prova a cui Dio sottopone il suo popolo. Quale prova? Far buon uso della libertà! E liberamente il popolo ha scelto il male a discapito de

Articolo di Alfredo Majorano sulle "visite" del confratello Spiridione

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Come sempre, il confratello Antonello Stenta ci regala delle vere e proprie chicche. Quante tradizioni perdute negli anni. Quelle tradizioni che rappresentano la nostra identità!!!!! Il 23 marzo 1951 Alfredo Majorano Nunziato, scrive un articolo sul "Corriere del Giorno" ispirandosi al Confratello Spiridione che,misteriosamente,ritorna dall'altro mondo nel giorno del Giovedì Santo e lancia questo accorato appello all'antica fratellanza : " Ecco,son tornato,come ogni anno,come ogni Settimana Santa, fra voi,o miei cari fratelli del Carmine e dell'Addolorata.(Omissis) Voi stessi mi fate tornare,voi stessi mi fate rivivere.Il mio nome e' pronunziato spesso e volentieri da voi,cari fratelli,il vostro ricordo è sempre vivo per quel famoso " stuerce ca me facerne "...sappiate che il mio spirito,ogni sera del Giovedì Santo prima di mezzanotte,vaga per i vicoli di Taranto vecchia. (Omissis) Poi un rumore di porta o balcone che si chiude mi ha f

Taranto riparte dalla Settimana Santa

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fonte:sito Studio100TV Taranto riparte dalla Settimana Santa! È stato questo il messaggio lanciato dalla emittente televisiva Studio100 durante le dirette dei Riti della Settimana Santa a Taranto. Ma in che modo i nostri Riti dovrebbero aiutare Taranto a ripartire? Spero che nelle intenzioni della emittente non ci sia stata la volontà di far passare il messaggio dei Riti come un prodotto da vendere. Ma non credo, pertanto non prenderò in considerazione questo aspetto. Ma cosa significa piuttosto ripartire dalla Settimana Santa? Per capire questo concetto bisogna, a mio avviso, sapere cosa è la Settimana Santa. La Settimana Santa è il culmine del progetto salvifico che il Signore realizza nei confronti della umanità. Nei giorni del Triduo Pasquale riviviamo i momenti della istituzione della Eucarestia(facciamo memoriale!), della Passione, Morte e Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. Perciò quando si fa riferimento alla Settimana Santa si fa riferimento ad un momento

Quel Giovedì Santo sul ballatoio di San Domenico: la testimonianza di don Emanuele Ferro.

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foto:web Mi corre l'obbligo di ringraziare don Emanuele Ferro, parroco della cattedrale di Taranto San Cataldo e portavoce dell'Arcidiocesi, per questo "regalo". Grazie per la disponibilità mostrata nell'assecondare questa mia richiesta. Quando parliamo di Riti della Settimana Santa il nostro pensiero è rivolto in prima battuta ai confratelli. E il clero? I sacerdoti, i nostri pastori e guide? Come vivono quei momenti? Perciò, grazie don Emanuele per questa tua testimonianza, per questo momento di condivisione e riflessione che ci regali. F.M. Mi si chiede una testimonianza sul mio primo Giovedì Santo da parroco della Città vecchia e sulla mia partecipazione alla processione dell’Addolorata. La mia storia di fede è connotata da un forte legame alla Madre di Dio e quindi lo faccio volentieri. Ringrazio chi  mi ha chiesto queste mie due “fotografie” che desidero siano accolte come tali. Non sono foto artistiche quindi non hanno pretesa di catturare sg

Se i Riti della Settimana Santa a Taranto diventassero patrimonio dell'UNESCO?

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Se i Riti della Settimana Santa a Taranto diventassero patrimonio dell'UNESCO? Sarebbe magnifico, vero? Un riconoscimento a livello mondiale per la valenza culturale dei nostri Riti. I primi a festeggiare sarebbero quelle persone che vedono nei nostri Riti un volano per rilanciare l'economia tarantina. A questi poi si sommerebbero quelli che strizzano l'occhio a Siviglia e a tutte quelle realtà che hanno avuto il riconoscimento come città internazionale per la Settimana Santa. E la sostanza? La sostanza dei nostri Riti che fine farebbe? Posta in questa maniera i nostri Riti sarebbero folklore, con certamente una valenza culturale, ma sempre folklore. E, ripeto, la sostanza? Quel "perdune" che piange al rientro, quelle madri che pregano davanti al simulacro dell'Addolorata, diverrebbero solo una immagine, una cartolina, un manifesto con cui vendere il prodotto Settimana Santa a Taranto. E la sostanza? La fede di quel  confratello che piange, di quella