Barabba, la prima persona salvata dalla Croce di Cristo.

Barabba. Una figura che appartiene solo marginalmente al racconto della passione. Non pronuncia parola ne tanto meno compie gesti o azioni di rilievo.
Era un assassino. In Luca, 23,19, si legge:"Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio."
Ma il popolo lo voleva libero."Dacci libero Barabba!"
Ponzio Pilato, che non trovava in Gesù nulla che potesse meritare la morte, fu costretto a cedere alle pressioni dei sommi sacerdoti e del popolo e condannò alla crocifissione Gesù e liberò Barabba.
A questo punto Barabba esce di scena.
Perché?
Perché per i Vangeli questo personaggio ha un ruolo funzionale.
Come scrive Paolo Mascilongo, Barabba viene presentato come l'emblema della scelta (sbagliata) che le autorità e il popolo hanno compiuto davanti a Gesù.
È, a mio avviso, la prima prova a cui Dio sottopone il suo popolo. Quale prova? Far buon uso della libertà!
E liberamente il popolo ha scelto il male a discapito del Bene, ha salvato il disonesto a discapito dell'Onesto, ha liberato il colpevole a discapito dell'Innocente.
Un ultimo spunto di riflessione vorrei offrirvi.
Mi piace vedere in Barabba, la prima persona salvata dalla morte in Croce di Nostro Signore Gesù Cristo.
Pensateci! Barabba sarebbe stato senza dubbio condannato a morte, se non fosse arrivato Gesù attirando su di sé tutte le ire e le accuse del popolo.
E Barabba potrebbe tranquillamente rappresentare tutti noi, condannati dal peccato ma salvati dalla presenza di Cristo nella nostra vita.

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