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Visualizzazione dei post da febbraio, 2016

"Dov'è la tua vittoria?"

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foto Web Ultima stazione. Tutto è terminato. Il Signore viene staccato dalla Croce. Il suo martirio si è concluso. Incredulità, sgomento, vuoto, smarrimento, silenzio. Possibile che sia questa la fine di tutto? E' questo il Gesù osannato come Re a Gerusalemme il giorno delle Palme? E' questo il Gesù che radunava le folle ed insegnava a pregare Dio chiamandolo Padre? E' questo il Gesù che guariva il cieco nato o moltiplicava il pane ed il pesce durante una festa di nozze a Cana di Galilea? Si, è lo stesso Gesù. Ed è morto in Croce come un malfattore. Ebbene si, il suo trono è quella croce di legno. Ed ora? Cosa accadrà? Dopo duemila anni i cristiani stanno vivendo le stesse sensazioni e gli stessi sentimenti delle persone che hanno assistito alla Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo. Dopo duemila anni lo smarrimento alberga nell'animo dei cristiani. Non è forse vero? Stiamo vivendo un buio spirituale allucinante. Ed in questo buio si rischia di per

Il Rosario

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" Nel Rosario il fedele si ritrova di nuovo come un bambino tra le braccia della Madre ." Il Rosario è una delle più belle preghiere della Chiesa. È una preghiera semplice. Non richiede doti o capacità particolari. Qualcuno ha paragonato la sua struttura a quella di una basilica. Il Pater è la facciata, le dieci Ave Maria sono le colonne che delimitano lo spazio sacro, il Gloria, la lode alla Trinità, è l'altare. Il Rosario completo è formato da duecento Ave Maria. Prima di ogni decina si enuncia un "mistero". La parola "mistero" ci dice che i fatti, gli avvenimenti che ricordiamo portano una carica di salvezza, momenti particolarmente significativi nel disegno salvifico del Signore. Misteri Gaudiosi 1) L'Annunciazione dell'Angelo a Maria Vergine 2) La Visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta 3) La Nascita di Gesù nella grotta di Betlemme 4) Gesù viene presentato al Tempio da Maria e Giuseppe 5) Il Ritrovamento di Gesù

La sedia

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La sedia In un villaggio della Spagna, la figlia di un uomo chiese al sacerdote di recarsi a casa sua per un momento di preghiera con suo padre che era molto malato.Quando  il sacerdote arrivò nella povera casa,  trovò l’uomo nel suo letto con il capo sollevato da due cuscini. C’era una sedia a lato del letto, e il sacerdote pensò che fosse stata messa lì per la sua visita. - Suppongo che mi stesse aspettando - gli disse. - No, chi è lei? - disse l’uomo malato. - Sono il sacerdote che sua figlia ha chiamato perché pregasse con lei; quando sono entrato ho notato la sedia vuota a lato del suo letto, e ho pensato che fosse stata messa qui per me. - - Ah, la Sedia. - disse l’altro. E poi: - Le dispiace chiudere la porta? - Il sacerdote, sorpreso, chiuse la porta. L’uomo malato gli disse: - Questo non l’ho mai detto a nessuno, però ho trascorso tutta la mia vita senza sapere come pregare. Quando andavo in chiesa ascoltavo sempre quanto mi veniva detto circa la necessità della pre

"Veder l'orrenda morte..."

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"Veder l'orrenda morte..." "Tutto è compiuto" e levando il capo, gridò ad alta voce:" Padre mio rimetto il mio spirito nelle tue mani". Poi chinò il capo e rese lo spirito a Dio. L' Anima di Gesù lascia il suo Corpo. Siamo passati dalle grida assordanti della folla, al silenzio più surreale. Il Signore si è donato totalmente al mondo. Ha donato la sua gioia (Gv 15,11), la sua pace (Gv 14,27), la sua gloria (Gv 17,22). Ma prima di donare la sua stessa vita, ci dona il Suo gioiello più prezioso: la Sua Santissima Madre. "Donna, ecco tuo figlio!" Poi disse al discepolo:"Ecco tua madre!". Da questo momento nessuno di noi è più orfano. Questa è la più grande consapevolezza che dobbiamo acquisire, la continua presenza di questa donna, di questa madre meravigliosa nella nostra vita, che ci ama in modo smisurato. E poi Giovanni, il discepolo prediletto. Non è una scelta fatta a caso. Giovanni è il più giovane tra i discepoli. Tra

"Sento l'amaro pianto..."

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Gesù incontra la Madre. Nella sua tragicità, questo momento della Via Crucis è certamente quello, a mio avviso, più tenero. La tenerezza che ne possiamo trarre è qualcosa di straordinario. "Sento l'amaro pianto della dolente Madre, che gira tra le squadre in traccia del suo Ben!" Maria è afflitta. Il Figlio è stato condannato. Ha assistito alla flagellazione. E' svenuta una prima volta. Ma vuole tornare tra la folla. Non vuole abbandonare il Suo Amore. Il suo cuore, già duramente provato dal dolore, trova la forza per affrontare questa prova. Il Suo Gesù, il Suo "piccolo" Gesù è solo, abbandonato da tutti. Lei deve essere lì, anche se quella visione per lei sarà un colpo straziante. Ma Lei è la Madre. La Madre non può lasciare il Figlio, solo, in mezzo a quella folla inferocita, incattivita ed ostile. Riviviamo questo momento attraverso le parole della mistica e veggente Anna Caterina Emmerick. "Un altro suono di tromba, questa volta più vicino, tr

Il pianto dell'Addolorata

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Il Pianto dell'Addolorata. È il pianto di una Madre. È il dolore che solo una Madre può provare. La donna che ha portato dentro di sé quella Vita, che ha sofferto per darlo alla luce. La Madre, la prima persona che lo ha abbracciato e baciato, tenuto al suo seno. Lo ha cresciuto, educato, rimproverato e corretto, è stata severa e ha riso con lui. Ed ora piange, piange il suo "unico amore", perché per una Madre il proprio figlio rappresenta l'unico e vero amore. Quanto avrà pianto Maria, lungo la via che conduceva al Calvario? Vedere il suo unico Bene trattato come il peggior delinquente. Ormai dai Suoi occhi forse non uscivano più lacrime. Solo dolore! In Maria c'è tutto il dolore del mondo. Sotto la croce Maria diventa nostra Madre. Sotto la croce Maria accetta di accogliere nel suo cuore il dolore di tutti noi, ormai Suoi figli. Ecco perché dobbiamo fidarci di Maria. Lei è nostra Madre ed una Madre non abbandona Mai il proprio figlio. Non stanchi

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

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Dal Direttorio su Pietà popolare e liturgia La Via Crucis 31. Tra i pii esercizi con cui i fedeli venerano la Passione del Signore pochi sono tanto amati quanto la Via Crucis. Attraverso il pio esercizio i fedeli ripercorrono con partecipe affetto il tratto ultimo del cammino percorso da Gesù durante la sua vita terrena: dal Monte degli Ulivi, dove nel «podere chiamato Getsemani» (Mc 14, 32) il Signore fu «in preda all’angoscia» (Lc 22, 44), fino al Monte Calvario dove fu crocifisso tra due malfattori (cf. Lc 23, 33), al giardino dove fu deposto in un sepolcro nuovo, scavato nella roccia (cf. Gv 19, 40-42). Testimonianza dell’amore del popolo cristiano per il pio esercizio sono le innumerevoli Via Crucis erette nelle chiese, nei santuari, nei chiostri e anche all’aperto, in campagna o lungo la salita di una collina, alla quale le varie stazioni conferiscono una fisionomia suggestiva. 132. La Via Crucis è sintesi di varie devozioni sorte fin dall’alto Medioevo: il pellegrinag

Come spiegare l'esistenza di Dio

Ho trovato questo post su Facebook. Io lo trovo meraviglioso: Nel  ventre  di  una  madre  c'erano  due  bambini.  Uno  ha  chiesto  all'altro: "ci  credi  in  una  vita  dopo  il  parto?" L'altro  ha  risposto  :  "e'  chiaro.  Deve  esserci  qualcosa  dopo  il  parto.  Forse  noi  siamo  qui  per  prepararci per  quello  che  verrà  più  tardi". "sciocchezze",  Ha  detto  il  primo.  "non  c'è  vita  dopo  il  parto.  Che  tipo  di  vita  sarebbe  quella?" Il  secondo  ha  detto:  "io  non  lo  so,  ma  ci  sarà  più  luce  di  qui.  Forse  noi  potremo  camminare  con  le nostre  gambe  e  mangiare  con  le  nostre  bocche.  Forse  avremo  altri  sensi  che  non  possiamo  capire  ora". Il  primo  replicò:  "questo  è  un  assurdo.  Camminare  è  impossibile.  E  mangiare  con  la  bocca!?  Ridicolo!  Il cordone  ombelicale  ci  fornisce  nutrizione  e  tutto  quello  di  cui  abbiamo  bisogno.  Il 

Giubileo delle Confraternite

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14 febbraio 2016. Si è svolto stamattina il Giubileo delle Confraternite, evento fortemente voluto da monsignor Santoro, vescovo di Taranto. Circa 500 i confratelli e le consorelle che si sono dati appuntamento presso la chiesa di Santa Teresa. Da Taranto, Pulsano, Grottaglie, Fragagnano, Carosino, Talsano solo per citarne alcune. Alle 9.30 il corteo si è mosso e percorrendo via Cesare Battisti si è diretto verso la concattedre Gran Madre di Dio, dove alle 11.30 si è celebrata la santa messa. La processione è stata animata da monsignor Paolo Oliva.

Teco vorrei, Signore, oggi portar la Croce...

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Il verso che dà il titolo a questo post è l'incipit della Via Crucis, scritta dal  Pietro Metastasio. Da domani, prima domenica di Quaresima, questo verso, così come l'intera Via Crucis musicata da Padre Serafino Marinosci , risuonerà . nella chiesa del Carmine e nel tempio di San Domenico, aiutando in tal modo i fedeli presenti ad entrare nel Mistero della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. "Teco vorrei, Signore, oggi portar la Croce" Quanti punti di riflessione in questo verso. Quello del cristiano non è un cammino facile ed agevole, anzi. È tutt'altro. Sbaglia chi pensa questo! È nella difficoltà, nella tribolazione che il Signore ci mette alla prova, mette alla prova la nostra stessa fede.   Teco vorrei: Nell'ora della prova non dobbiamo avere tentennamenti. Certo, è umano sentirsi abbandonati. Anche Gesù si sentì abbandonato dal Padre sulla Croce, mostrando la sua natura umana. Il Signore non ci abbandona! È sempre al nostro fianco. S

Messaggio per la Quaresima 2016 di mons.Filippo Santoro

«Gustate e vedete quanto è buono il Signore!» Messaggio di S.E. monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto per la Quaresima 2016 Cari sorelle e fratelli, “gustate e vedete quanto è buono il Signore!” (Sal 33). Con l’invito del salmo all’esperienza diretta della Misericordia di Dio, vi raggiungo all’inizio di questo tempo penitenziale. Tempo del quale abbiamo bisogno per purificare e allenare sensi e cuore alla comunione con il Risorto, con il Vivente. 1. Vi invito a vivere e a godere della Misericordia in questo Anno Giubilare, scoprendo la vastità e la profondità del cuore del Padre. Quando parliamo della sua Misericordia, non siamo di fronte ad un sentimento pallido, umanamente compassionevole, che sorge in noi quando siamo prossimi a situazioni di sofferenza e ai fratelli in difficoltà, ma essere Misericordiosi come il Padre, vale a sperimentare le sue viscere materne, la sua tenerezza. Egli viene incontro a noi. Per noi è come chi solleva un bimbo, con tenerezz

La processione penitenziale del Mercoledì delle Ceneri-foto

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Mercoledi delle Ceneri 2016 Chiesa San Domenico

La processione penitenziale del Mercoledì delle Ceneri

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Suonano i rintocchi delle campane. È mezzanotte. Siamo ufficialmente in Quaresima. Don Marco Morrone dà inizio al corteo penitenziale. La Croce, portata con fierezza dal confratello, avanza. Ad attenderlo, fuori dal sagrato del tempio di San Domenico, non la folla oceanica del venerdì santo, ma uno sparuto gruppo di fedeli. La banda intona l'Adagio di Albinoni. Non applausi, non pianti dirotti, ma silenzio, raccoglimento, preghiera. Il corteo si sviluppa sulla via Maggiore. Si alternano la lettura di un salmo e un canto accompagnato dalla banda, che in questa occasione non suona le solite marce funebri. La processione procede a spasso spedito. Attraverso la via nuova, giungiamo nella chiesa di San Giuseppe, rimasta aperta per l'occasione. Riprendiamo il cammino su via Duomo. La banda intona un canto a me molto caro, su cui spesso mi sono soffermato a riflettere. RIT . TI SEGUIRO' , TI SEGUIRO' O SIGNORE         E NELLA TUA STRADA CAMMINERO' . Ti seg

Io "perdono"

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Apro l'armadio. Tiro fuori la mia Mozzetta. La osservo. Sono ormai 19 anni. Il mio abito. E già! Io sono un "perdono". E rifletto. Rifletto su questa parola con cui noi confratelli veniamo chiamati. Io sono un "perdono". Cos'è il perdono? È chiedere scusa. Chiedere un gesto di grazia e misericordia nei propri confronti. È questo il nostro atteggiamento, Nelle mani il Giovedì Santo portiamo il bordone, il bastone del pellegrino, segno di penitenza e il santo rosario, la nostra arma, l'unica arma che noi usiamo e che brandiamo. E così, nudi, chiediamo "perdono". E pensi! Cosa abbiamo fatto di male? Perché veniamo spesso derisi ed offesi? Noi crediamo in ciò che facciamo: penitenza e preghiera. Cosa c'è di sbagliato in questo? Dopotutto la nostra penitenza e preghiera non è egoistica, non cerchiamo di garantire solamente per noi un angolo di paradiso. Preghiamo per tutti, senza distinzione! La nostra penitenza viene fatta per chiedere