Il confratello Giovanni D'Alò: il ricordo del figlio Giuseppe.

Il confratello Giovanni D'Alò. Foto Facebook.
Non ho conosciuto personalmente il confratello Giovanni D'Alò. Ma fui chiamato a suonare la messa delle
sue esequie e fui colpito dall'affetto e dal calore delle persone intervenute. Fui colpito profondamente dalle lacrime del confratello Angelo Pignatelli, priore della confraternita dei Santi Medici.
Perciò credo sia giusto ricordare questo confratello e chi meglio del figlio Giuseppe. A lui va il mio più sincero ringraziamento.

Giovanni D'Alò nacque a Taranto il 25 marzo 1939, ultimo di una famiglia di 5 figli. Conseguì la licenza elementare e poichè in quel tempo era fondamentale contribuire al sostentamento della famiglia, da subito intraprese attività lavorative fino a quando fu assunto nelle poste italiane, dove prestò servizio per circa quarant'anni e nel 1994 fu posto in quiescenza.
Si sposò nell'anno 1963 ed ebbe tre figli, io (Giuseppe) sono il primogenito.
Uomo severo dal carattere forte ma sempre sensibile e disponibile nel risolvere le problematiche delle persone bisognose.
Il 16 luglio del 1986 Giovanni si aggregò al Pio Sodalizio della Confraternita di Maria SS. del Monte Carmelo.
Agli inizi degli anni 90 e precisamente nel 1995, io e mio padre fummo invitati da un altro confratello a seguirlo presso la parrocchia del Santi Medici in via Lago di Scanno, dove avremmo incontrato il parroco, don Michele Pepe, al fine di poter garantire allo stesso un numero congruo di portatori della statua dei Santi Medici.
Il reverendo padre don Michele da sempre incontrava difficoltà a reclutare giovani che potessero reggere a spalle durante la processione del 26 settembre il pesantissimo gruppo statuario ligneo dei Santi Medici Cosma e Damiano (circa 300Kg), realizzato ad Ortisei dallo scultore Mussner.
Da quel momento seguirono una serie di incontri con parrocchiani, altri confratelli del Carmine e con lo stesso parroco. Nacque così il gruppo "portatori Santi Medici Cosma e Damiano".
Gli appartenenti al gruppo si autotassarono al fine di realizzare un abito processionale che era costituito da un camice di colore bianco, un cordone e una fascia di colore verde e rossa, su quest'ultima era impressa l'effige dei Santi Medici, calzini di colore bianco e scarpe nere.
Giovanni D'Alò su richiesta degli appartenenti al gruppo divenne la guida di quest'ultimo. Nel frattempo seguivano gli incontri di catechesi con don Michele, fino a quando mio padre pensò e avanzò la proposta di trasformare il gruppo portatori in associazione e successivamente di poter erigere una confraternita.
Durante tale percorso furono effettuate donazioni dagli appartenenti al gruppo così come di seguito riportato:
Attollino Cosimo fu Vincenzo fece realizzare e donò il labaro processionale.
Ferrante Nicola e Vitale Leopoldo fecero realizzare  e donarono i fanali.
Giovanni e Giuseppe D'Alò fecero realizzare dal maestro cartapestaio Gallucci il Crocifisso processionale.
Santese Paolo fece realizzare e donò le due mazze.
Leggieri Antonio realizzà e donò il primo bastoncino.
A seguito di ciò il 7 settembre del 1998 su richiesta di Giovanni D'Alò in accordo con don Michele Pepe, ci onorammo della visita di Mons.Nicola Di Comite, vicario generale della Curia di Taranto, il quale ospitato presso i nostri saloni della parrocchia ebbe modo di ammirare le donazioni effettuate ed ascoltare quanto di positivo il gruppo aveva realizzato, anche nel sociale, difatti all'interno venne istituito anche il gruppo donatori di sangue. Si organizzavano tornei di calcio a 5, tornei di tennis tavolo, visite a case di riposo per anziani, dove nel periodo natalizio si tenevano tombolate ed altro. In quella sede lo stesso mons.Di Comite al termine dell'incontro proferì testuali parole:
"L'aria che si respira in questa Associazione è un'aria di Confraternita!"
 E invitò mio padre a presentare richiesta alla Curia affinchè l'Associazione divenisse Confraternita.
L'allora Arcivescovo Metropolita di Taranto S.E.Benigno Luigi Papa in data 29 aprile 1999 eresse la confraternita sotto il titolo dei Santi Medici Cosma e Damiano. Furono quindi realizzate con autotassazione dei confratelli le mozzette di colore rosso con bottoni e colletto verde, i cappucci e le coccarde di colore rosso con bottone verde al centro che venivano collocate sulle scarpe, nonchè gli scapolari per le consorelle.
In data 19 settembre 1999 furono aggregati al neo Pio Sodalizio 28 confratelli e 13 consorelle tra queste le mie due sorelle e mia madre.
Nell'anno 2000 il 16 gennaio alla presenza del diacono Placido Carucci e il delegato della Curia Vincenzo De Vincentis si svolsero le prime elezioni per il consiglio di amministrazione che diede il seguente responso:
Giovanni D'Alò, priore
Cosimo Solito, confratello assistente
Eligia Friuli, consorella assistente
Antonio Leggieri, primo consigliere
Giuseppe D'Alò, secondo consigliere
Silvana D'Alò, prima consigliera
Cosima Mirabelli, seconda consigliera
Nicola Ferrante, cassiere
Angelo Pignatelli, segretario
Nonostante la sua grave malattia che lo affliggeva da anni (enfisema polmonare, difatti negli ultimi anni era costretto a presiedere le riunioni servendosi di bombola di ossigeno portatile), papà guidò attivamente la Confraternita per quasi dieci anni, al termine volle fortemente che alla guida della stessa vi fosse il confratello Angelo Pignatelli, persona a cui si era affezionato in modo particolare, causa anche la prematura scomparsa dei genitori di quest'ultimo, così fu alle elezioni tenutesi nel dicembre 2009 che Angelo Pignatelli fu proclamato priore (attualmente in carica) che si avvale della collaborazione di Giosa Cosimo (confratello assistente), Losito Maria Teresa (consorella assistente), D'Errico Fabio (primo consigliere), Solito Rocco (secondo consigliere), D'Alò Antonietta (prima consigliera), Lupoli Paola (seconda consigliera), Ferrante Nicola (cassiere), Solito Giovanni (segretario).
Questa è la biografia di Giovanni D'Alò che morì in Taranto alle ore 7.20 del 9 febbraio 2010. Priore emerito, stimato dall'intera Confraternita Santi Medici Cosma e Damiano e dalla comunità parrocchiale.
Un grazie a Francesco che ha voluto gli raccontassi con queste righe la vita del Priore Emerito, proprio quando a distanza di anni e precisamente il 25 settembre 2016 mia figlia Caterina, persona alla quale il nonno Giovanni era legato in modo particolare, si aggregava alla confraternita Santi Medici Cosma e Damiano.


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