"Eccoli dunque i perdoni"

Tratto dal romanzo "Pater" di Cesare Giulio Viola del 1958

Eccoli, dunque, i "perdoni" nella strada: la folla, ora, anch'essa dal mattino compie la sua visita di rito: ma non è triste: si gode la vacanza: cammina in fretta, vocia s'accalca, ma ciò non turba il passo dei fratelli del Carmine.
Vanno essi, nel mezzo della via, come statue di gesso, ondanti, ritmici: pare che una catena li vincoli alle caviglie...Varcano le soglie sacre e il passo non mutava: avanzavano poggiando il bordone sul pavimento con tonfi secchi: giungevano presso la coppia che li aveva preveduti e pregava in ginocchio, e attendevano: quelli si calavano il cappuccio sul volto e si levavano: poi otto braccia si incrociavano su quattro petti, i rosari battevano contro le mazze, suonavano le medaglie; la seconda coppia si genufletteva, la prima riprendeva il suo passo.
E andavano senza tregua....seguitavano tutta notte finché le strade si facevano deserte, e il sonno invadeva le case, e appariva all'orizzonte, pallida di dolore, la luna della Settimana Santa.

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