Giovani Suggestioni

"Giovani Suggestioni" è il video realizzato in collaborazione con la pagina Facebook Sdanghe:I Riti della Settimana Santa a Taranto. 
Io ho curato il testo riguardante il Pellegrinaggio della Vergine Addolorata.
Quello che segue è il testo integrale.

Alle 19.30 mi arriva sul telefonino un messaggio :"Frate, 'a Madonna te ste spett'"! È il mio compagno di posta che mi attende sotto casa per dirigerci a San Domenico. Dopo aver parcheggiato la macchina decidiamo di fare un sopralluogo e vedere che aria si respira sul Pendio. Non è ancora gremito di gente! Incrociamo alcune poste del Pellegrinaggio ancora in pieno svolgimento. Ma ci sentiamo osservati! Quel copriabito nero con lo stemma della confraternita che portiamo con noi non passa inosservato. Quei due ragazzi, cioè noi, tra qualche ora si affacceranno dal quel portone, scenderanno quella scalinata e, cappuccio sul viso, scorteranno la statua della Vergine durante il suo Pellegrinaggio.
Alle 22.30 siamo tutti pronti. Ci fanno scendere e sistemare dietro l'altare. Veniamo sistemati in ordine di uscita. Inizia a suonare la troccola. Si apre la tenda ed usciamo. La chiesa è piena di gente. Viviamo un momento di preghiera davanti al Santissimo. Pochi minuti di attesa e daremo inizio al Pellegrinaggio. Mi verrebbe da dire "nostro", ma il Pellegrinaggio è "Suo", della Madre dei dolori.
Alle 23.30 si rompono gli indugi. Il portone di San Domenico viene spalancato. Si percepisce il freddo della notte. Si odono le voci delle migliaia di persone assiepate sul Pendio. La luce dei fari viene smorzata dai fumi delle padelle romane collocate sulla facciata di San Domenico. È il momento di dare inizio al Pellegrinaggio. Io ed il mio compagno incominciamo a nazzecare. Lentamente ci avviciniamo al portone. Sul ballatoio veniamo accecati dai fari delle emittenti televisive. Cerchiamo di scendere i grandoni del tempio senza inciampare. È fatta! Ci affacciamo sul Pendio. Ad attenderci due collaboratori della confraternita che ci aiutano a sistemarci il cappuccio e la corona sulla testa. 

Siamo sul Pendio! Finalmente dopo tanti anni. Anche noi, come i nostri padri, siamo chiamati a dimostrare con la nostra penitenza la filiale devozione alla Madre dei dolori.
È duro il Pendio. E' dunque vero ciò che mi hanno raccontato. Bastano poche decine di metri ed avere la schiena indolenzita. E siamo solo all'inizio. Ti comincia a venire lo sconforto. Incominci a domandare a te stesso se ce la farai a terminare il Pellegrinaggio. Ma poi pensi e rifletti. "È una penitenza!" E poi un mal di schiena potrà mai essere come le pene subite da Nostro Signore Gesù Cristo? Certamente fisiche, ma soprattutto quelle scaturite dalla nostra condotta di vita ormai sempre più scostante dalla Verità e dal Bene.
E procedi. Cadi e ti rialzi. Inizia una nuova marcia che ti aiuta a non pensare alla stanchezza.
Giungiamo così all'alba. La notte è alle spalle. Ma incomincia a piombarti la sonnolenza ed anche un po' di fame.
Ma manca poco alla Discesa Vasto. Lì mi verrà alzato il cappuccio. L'aria fresca del mattino non potrà che giovarmi.
Sul ponte girevole il Pellegrinaggio perde un po' del suo ordine. Approfittando di essere a volto scoperto si avvicinano parenti ed amici. E questo breve scambio di parole mi aiuta a recuperare le forze.


Dopo quasi 10 ore giungiamo all'Istituto Maria Immacolata. Il riposo ma soprattutto la famiglia che mi aspetta e mi sorregge. Un fatto surreale attira la mia attenzione ed inconsciamente ne sono anche io protagonista. Seduti sulle panche o sulle sedie messe a disposizione dalle suore non ci sono i confratelli partecipanti al Pellegrinaggio, come si potrebbe pensare, ma i parenti e amici. Anche loro hanno sulle spalle la lunga "notte dell'Addolorata". Anche in loro sono evidenti i segni della stanchezza. Poi il suono della troccola avvisa che il Pellegrinaggio deve riprendere. Abbiamo da percorrere la strada che ci riporterà a San Domenico ma molte poche ore a nostra disposizione. Non più le lunghe nazzecate sul posto ma un passo andante per recuperare tempo. Ma non per questo meno pesante. Ormai sono 12 ore!
Il Pellegrinaggio sta volgendo al termine. Ancora pochi metri. Quell'ultima curva e sarò nuovamente sul Pendio. Non la folla della notte appena trascorsa, ma solo i "fedelissimi di Maria".
" Ci sono riuscito, non mi par vero!" 14 ore prima ero nello stesso punto, con la paura di non potercela fare. Invece ci sono riuscito. Ora non mi resta che salire i gradoni di San Domenico. Mi alzano il cappuccio. E nel salire il primo gradone emergere tutta la stanchezza fisica. La schiena, il ginocchio che con difficoltà riesco ad articolare, lo stordimento dovuto alla carenza di ossigeno sotto il cappuccio. Ma ormai tutto è compiuto.
Il tempio di San Domenico è pieno di gente che attende il rientro della Vergine Addolorata.
Cerco di tenere il mio sguardo fisso verso l'altare. Voglio evitare di incrociare lo sguardo della gente. Le lacrime incominciano a rigare il mio volto. Sull'altare ad attenderci il padre spirituale ed il priore.
Sono ai piedi dell'altare. Vorrei tanto girarmi e riprendere il Pellegrinaggio. Ma tutto ha un inizio ed una fine. Rubo ancora qualche minuto per l'ultima nazzecata. Poi sono costretto a cedere e salgo l'ultimo gradino. Un abbraccio e gli auguri da parte del priore.
Poi mi metto in disparte con il mio compagno di posta. Ci stringiamo con tutta la forza possibile e scoppiamo in un diritto pianto. Questa esperienza ci unirà per tutta la vita.
Poi ci giriamo verso il portone. 
La Mamma sta facendo ritorno nella Sua casa.

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