Di padre in figlio.

Solo quando diventi genitore, nel mio caso padre, capisci certe cose.
Nei tuoi figli, che segui e vedi crescere giorno per giorno, rivedi davvero te stesso.
Nei gesti, nel carattere, in quella espressione del viso, nei gusti, negli interessi e passioni ti specchi in loro. C'è poco da dire.
E, credetemi, non sto parlando neanche di modellare il proprio figlio secondo le proprie idee ed aspettative, perché sarebbe davvero un grosso errore da parte mia. Qui si tratta di predisposizione ed attitudine naturale.
Perciò è normale che da confratello ed amante delle tradizioni faccia conoscere ai miei figli i nostri Riti. Ma le reazioni che osservo in loro mi lasciano esterefatto.
Poi se da tuo figlio di neanche 5 anni, dopo aver visto il simulacro dell'Addolorata, ti senti dire:"Papà, io voglio essere "nero" perché voglio portare la Madonna!" oppure dall'altro di tre anni e qualche mese chiedere un bastone perché deve imitare il troccolante, capisci che c'è qualcosa in più.
Se girano per casa indossando una maschera giocattolo canticchiando la marcia che ascoltano in un video in cui il padre è vestito da "perdune", qualcosa vorrà pur dire.
Non è semplice emulazione.
Sarà una questione genetica!!!!
Non lo so. Ma i nostri Riti, con immagini, simboli, suoni, statue, cappucci bianchi, piedi scalzi, mozzette colorate, hanno fatto breccia nel loro cuoricino. Di questo ne sono sicuro.
Se diventeranno confratelli del Carmine e/o dell'Addolorata non lo so. Me lo auguro, ma sarà una loro libera scelta.
Questo tipo di scelte non si impongono!
Il mio compito, in questa fase, sarà certamente quello di porli davanti alla "scoperta", di spiegare loro tutto ciò che vedono ed osservano, di spiegare loro il valore ed il significato dei nostri Riti, di cosa significa calarsi un cappuccio sul viso, di andare a piedi scalzi, di caricarsi sulle spalle il peso di una statua della Mamma Addolorata o di Nostro Signore Gesù Cristo nel momento della Sua Passione e Morte, di far conoscere loro il repertorio di marce, che tra le altre cose è fatto anche culturale.
Poi spetterà esclusivamente a loro decidere se entrare nelle confraternite e intraprendere lo stesso cammino che loro padre ha fatto e continua a fare.
Se poi tra qualche anno li vedrò uscire da San Domenico come sdanghieri della Vergine Addolorata, in cuor mio provero' una incalcolabile emozione ed un enorme orgoglio.
E se una lacrima, e forse più di una, bagnerà il mio volto non sarà per un dolore o una sofferenza che mi porto dentro ma saranno lacrime di gioia e ringraziamento alla Vergine Addolorata per quel momento così magico e speciale che sta facendo vivere non solo ai miei figli ma a tutta la mia famiglia intera.

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