Il coraggio di dimostrare pubblicamente l'amore per Cristo

Articolo di Antonello Papalia tratto da "Taranto Tradizionale"

"La banda intona le prime note di una marcia funebre. E' Settimana Santa. Il momento più atteso dell'anno dai confratelli è arrivato.
Quante tappe prima di giungere al sospirato traguardo, quante delusioni ed amarezze prima di provare il massimo della gioia; momenti magici che bisogna saper vivere per gustarli fino in fondo.
Molta gente spesso e volentieri, in questo periodo, parla delle nostre processioni, gente che si interessa ai nostri riti per finalità che nulla hanno a che fare con le congreghe e con la Settimana Santa tarantina stessa. Spesso, purtroppo, si è portati a dimenticare che questi riti continuano ad esistere grazie ai confratelli; infatti, chi porterebbe i simboli delle processioni se non ci fossero i confratelli? Come farebbero le congreghe a pagare bande, Sepolcri e tutte le altre ingenti spese che questi riti comportano senza le offerte dei confratelli? E invece sembra quasi che questi siano l'ultima ruota del famoso carro.
Il più delle volte denigrati, accusati di esibizionismo, sono proprio loro i veri ed unici custodi di queste tradizioni, persone comune che con amore ogni anno puntualmente permettono, con i loro sacrifici e la loro passione, alla città intera di vivere quei magici momenti, che però il confratello ha raggiunto dopo numerosi travagli.
In ogni fascia della nostra società ci sono le cosiddette "brave" e "cattive" persone, conseguentemente ogni classe sociale rispecchia questa formula, quindi è facile dedurre che esistono i "cattivi" confratelli, ma come per la società si fa la distinzione tra gli uni e gli altri, bisogna farla anche per le persone che formano la congrega, e non far di tutta l'erba un fascio definendo sulla base del singolo tutti gli altri confratelli.
I confratelli non sono più solamente pescatori o fruttivendoli come trenta anni fa, oggi abbiamo tutte le classi del tessuto sociale; sono una realtà.
Oltre ai Riti e alle processioni della Settimana Santa, la partecipazione degli iscritti alle congregne è sempre più numerosa; basti pensare alle varie processioni che oggi si compiono, anche se molte potremmo ritenerle inopportune, resta un fenomeno di aggregazione sentito con impegno da questa "categoria".
Purtroppo come accennavo prima, molta gente, tende a strumentalizzare i confratelli. E' ignobile come tanta gente approfitti della loro buona fede e dell'intera Settimana Santa, che del resto è mantenuta in vita da loro, senza tener conto nè rispettando l'intimità dei confratelli. Sembrerà strano, ma anche loro, cioè sopratutto loro, hanno un cuore.
La banda intona le prime note di una marcia funebre. E' Settimana Santa. I confratelli con i loro sacrifici e con la loro passione porteranno i Sacri simboli e non penseranno ad altro, fino alla fine.
Altri invece parleranno ancora di Settimana Santa. Forse, anche sui giornali, per giorni e giorni, ma non per amore dei nostri Riti ma solo per loro protagonismo."

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