Sabato 16 marzo....le nostre assemblee

Ho volutamente evitato in questo periodo di scrivere o aggiornare il mio blog. Troppo si è detto e scritto, in particolar modo da chi i fatti non li conosce (esplicito riferimento a quella stampa a cui importa solo imbrattare fogli di giornale!) Però, oggi, alla vigilia delle assemblee in cui ci saranno le aggiudicazioni dei simboli della nostra Settimana Santa, vorrei rompere il mio silenzio. La mia intenzione è quella di spiegare ai più i sentimenti che pervadono in questo momento l'animo del confratello.


E' innegabile che a molti di noi confratelli, la decisione presa di anticipare le assemblee è stata una forma di vera violenza. Molti di noi la stanno vivendo molto male. Ma questa reazione non dipende dal fatto che ci consideriamo tradizionalisti o come qualcuno superficialmente potrebbe pensare, abitudinari.
Noi confratelli, da sempre, viviamo pienamente la Domenica delle Palme. Si comincia il sabato di Passione, quello che noi scherzosamente chiamiamo il "sabato dei tradimenti". La sera ci si incontra, si guardano video di processione degli anni precedenti. Si raccontano episodi, avvenimenti, esperienze. Si decidono le strategie da adottare l'indomani durante le "gare". Si decide il tetto massimo, l'obiettivo, il portavoce della squadra. E' un fermento incredibile. Si tirano fuori già i libretti, con la preoccupazione di dimenticarli.
La Domenica delle Palme, tutti in chiesa per partecipare alla celebrazione liturgica e poi in piazza Carmine. C'è il confratello alla ricerca disperata del compagno o addirittura di una quarta sdanga. Si ascoltano le marce, ci si scambia il ramoscello di ulivo, è una vera festa!!!!
All'ora di pranzo tutti a casa con la famiglia, ma con molta attenzione all'orario.
Poi il pomeriggio è un vero e proprio rito e poi tutti al bar del centro per un caffè e poi tutti alle assemblee....
Sono stato molto riduttivo nel descrivere quei momenti, ma quel poco che ho scritto serve a far capire che domani non potrà essere mai come la nostra Domenica delle Palme.
Nell'obbedienza ci sforzeremo di ingoiare questo boccone amaro, nella speranza un giorno che le cose possano tornare alla "normalità".

A voi, intanto, cari confratelli, BUONA GARA!

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