Riti si, Riti no!

Chi poteva mai pensare ad una cosa del genere?
Intanto è avvenuta e non possiamo prendercela con nessuno. Solo sperare che si possa arginare il più rapidamente possibile questo virus che in poco più di un mese ha messo in ginocchio il mondo intero. 
Anzi qualcosa possiamo fare. Anzi dobbiamo fare: comportarci responsabilmente, pensando che dal nostro modo di vivere e dal rispetto delle norme, alcune imposte altre consigliate, non dipende solo la nostra salute ma anche quella dei nostri cari.
La nostra vita è stata stravolta, ma non per questo dobbiamo vivere nel terrore. 
È un capitolo nella storia dell'umanità che tocca a noi vivere. Passerà come sono passati i tanti, troppi momenti bui che l'uomo ha dovuto affrontare.
Ce la faremo anche questa volta!!!
Veniamo a noi. Taranto. 
Siamo anche noi "zona rossa".
Ma nella testa di noi confratelli, sicuramente in questi giorni qualche pensiero in più c'è.
Le giornate si stanno lentamente allungando. Il sole ormai tarda a salutarci. Almeno queste sensazioni ci sono consentite di vivere. 
Quelle sensazioni che a noi piace definire "Arie de Sumane Sande"!
Questo sarebbe dovuto essere tempo di Viae Crucis, di marce funebri ascoltate a tutto volume, adorazione alla Croce, accordi per organizzare squadre a sdanghe e a forcelle. 
Invece ci troviamo a vivere una caccia al tesoro in cerca di gel disinfettanti, mascherine e la paura di essere infettati. 
Ma si svolgeranno i nostri Riti?
Ho letto che qualche giornalista si è sbilanciato ed ho letto la presa di posizione di una delle due confraternite. 
Presa di posizione giusta, perché purtroppo nulla dipende da noi. Bisogna salvaguardare la salute di tutti e le confraternite responsabilmente agiranno di conseguenza. Certo è che il tempo gioca totalmente a nostro sfavore. E questo non significa alimentare fake news, usando un termine moderno. Ma rendersi conto di una realtà oggettiva. Mancano le condizioni per garantire lo svolgimento dei Riti.
Sono il primo a sperare che una possibilità del genere non si realizzi mai e poi mai, ma bisogna anche rendersi conto della gravità di ciò che stiamo vivendo.
Ho sempre fatto riferimento ai nostri padri, a quelle persone, confratelli, cioè da cui noi abbiamo ereditato i nostri Riti. Lo faccio anche questa volta. Pensiamo al loro stato d'animo quando li fu impedito di svolgere i Riti durante i due conflitti mondiali. E molti di loro furono obbligati a combattere ed a morire. Una sospensione di anni ed in più la beffa di dover chiedere nel 1945 l'autorizzazione agli americani. 
Rendiamoci conto di tutto questo mentre a noi viene chiesto di rispettare delle norme, norme alla fine semplici e di buon senso. 
Se mai i Riti non si dovessero svolgere, questo rappresenterebbe non solo il nostro grande sacrificio, ma potrebbe essere anche un modo per poterli amare ancora di più, ed, il prossimo anno, viverli con ancora più rispetto e decoro, non solo da parte nostra ma anche da parte di tutta popolazione, in particolare quella che parla di noi con diffidenza e senso critico. 


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