Se muore il paese

Lo so, cari lettori, soprattutto confratelli ed amanti della Settimana Santa tarantina, questo titolo, a molti di voi, suonerà familiare.
Era così che il nostro amato, stimato e mai dimenticato Nicola Caputo intitolo', ormai più di trenta anni fa, uno dei primissimi capitoli del suo libro "Settimana Santa nascosta".
Chi mai avrebbe pensato che saremmo arrivati a vivere concretamente questa paura? 
Le paure esposte dal Caputo erano certamente altre. Era in primis il timore di vedere una Taranto non capace piu di coltivare e difendere le nostre tradizioni, di cedere al moderno e cancellare con un colpo di spugna la nostra storia, le nostre radici, il nostro "cuore".
Per fortuna tutto questo, ancora oggi, è lontano dal realizzarsi grazie all'attaccamento ed alla devozione che lega in prima persona noi confratelli e poi tutti noi, tarantini, ai nostri Riti ed alle confraternite, uniche depositarie e custodi di questo nostro patrimonio. 
Ma quest'anno qualcosa di epocale si sta abbattendo sul mondo intero. Si chiama Coronavirus. 
Il danno maggiore che questo virus sta portando con sé è la privazione della nostra libertà. È questo il fatto che non si sottolinea. Ci sta togliendo la libertà. Sta modificando i nostri stili di vita, le nostre abitudini. E questo non va bene. 
Ed arriviamo al 5 marzo.

Si ferma tutto, come è giusto che sia. Bisogna cercare di impedire che questo virus si possa ulteriormente diffondere. 
Anche la Chiesa di Taranto decide di adottare delle norme a tutela dei fedeli, ma in generale della intera comunità.
Siamo in Quaresima.E' il momento dell'anno liturgico che la Chiesa riserva alla conversione, alla penitenza, al sacrificio. 
Per noi confratelli il sacrificio più grande sarà quello di non poter partecipare alla Via Crucis ed all'adorazione alla Croce. Due momenti fortemente attesi durante l'anno a cui siamo costretti a rinunciare. 
Rinunciare perché? 
Perché come scritto nel comunicato stampa della Curia, in linea con quanto deciso dal governo italiano, si è deciso di agire in modo tale da limitare la diffusione del virus. È una guerra quella che si sta combattendo. È inutile nasconderlo. Una guerra non convenzionale, combattuta non con le armi, ma una guerra che rischia di paralizzare il mondo attraverso il timore e la paura. 
Già! E' questo il punto. La gente ha paura. Giustificata? Immotivata? Questo nessuno ancora lo ha capito bene. 
Dall'infezione si guarisce. Ci sono malattie ben peggiori e molto più gravi. Allora perchè avere paura? 
La gestione di questa crisi da parte di chi ci governa, senza voler entrare in discorsi politici, è motivata dalla necessità di gestire il numero elevato di contagi che sta mandando in tilt il servizio sanitario nazionale. E poi c'è l'economia, il motore di una società, il welfare del Paese. Perché senza denaro tutto si ferma. 
Ma la gente ha ormai perso la lucidità, presa dal timore del contagio. 
Tutti alla ricerca di mascherine, gel disinfettanti per le mani. Tutto inutile!!! 
Poi a pensarci le norme che vengono suggerite sono le più comuni regole igieniche che da sempre vengono consigliate. Allora perché spaventarci? 
Viviamo nel terrore. Ve ne rendete conto? 
E poi bisogna essere onesti. Pensate che dopo le date indicate la situazione possa migliorare? Penso proprio di no! 
E veniamo a noi! 
Stasera avverrà qualcosa di unico nella nostra storia: la Via Crucis a porte chiuse. 
Davvero mi sembra di assistere alla scena del film Don Camillo, quando il prete, solo nella sua chiesa di Brescello allagata, parla al popolo a lui affidato infondendo forza e speranza e non facendo mai mancare il conforto di Dio. 
Ecco stasera i nostri padri spirituali ci guideranno nella preghiera così come il prete del Guareschi. 
Ci sembrerà tutto assurdo, ma purtroppo sono state queste le disposizioni e bisogna attenersi scrupolosamente. 
La preghiera resta sempre la nostra arma più grande. 
E per la Settimana Santa? 
Non è una situazione facile. I due consigli di amministrazione daranno fondo a tutte le loro forze ed energie per garantire il regolare svolgimento. Ma purtroppo non dipende da loro. 
Molti di noi, io per primo, non avremmo alcun problema o timore nello svolgere i Riti anche in una situazione di emergenza. Noi abbiamo un dovere nei confronti dei nostri padri e di tutti voi. Ma dobbiamo ubbidire! 
Non possiamo che pregare e sperare perché il mancato svolgimento dei nostri Riti porterebbe non pochi problemi di carattere gestionale da non sottovalutare. Le confraternite si autofinanziano. Questo a molti sfugge. Come farebbero le confraternite a "vivere" senza introiti? Le tasse le paghiamo anche noi!!!!! 
Non ci resta che riporre tutte le nostre speranze in Maria e come suggerito dal nostro Pastore mons.Filippo Santoro affidarci totalmente a Lei. 


"Raccomando perciò la preghiera del Rosario, in famiglia e nelle nostre parrocchie, con l’intenzione per i contagiati, per le persone che vivono i disagi correlati, per le istituzioni, per i medici, per gli operatori sanitari e per gli scienziati ricercatori.
Rechiamoci tutti, anche se solo spiritualmente, con la preghiera, nel nostro santuario diocesano di Taranto vecchia, dove veneriamo l’icona di Maria Salute degli infermi, la Madonna della Salute. In questo momento particolare abbiamo bisogno di ricorrere alla sua intercessione. A lei affidiamo ogni nostra necessità, a lei affidiamo questo tempo santo. Raccomando a tutti, insieme al santo Rosario, la preghiera della Madonna della Salute"



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