A Vittorio Emanuele II, la marcia da Pendio.

Il Pendio San Domenico è gremito di gente. Il Pellegrinaggio ormai ha avuto inizio. 12 squilli di tromba. La banda incomincia a suonare una marcia. Una marcia "da Pendio". A Vittorio Emanuele II del maestro Vincenzo Consenti. Una marcia che nonostante i suoi 140 anni conserva ancora intatto il suo fascino. Soprattutto quando viene eseguita sul Pendio di San Domenico. Perché? Le prime battute riescono, almeno è il mio parere, perfettamente a descrivere la scena della Passione. Gli squilli di tromba annunciano l'arrivo del corteo. Subito dopo quelle note gravi sottolineano la drammaticità del momento, drammaticità che esplonde nel "grido" degli accordi che il maestro pone nella battuta successiva. Poi lentamente la melodia muta ed il passaggio avviene con una nota ripetuta che lentamente si spegne, come il battito di cuore che dopo aver battuto velocemente per una forte emozione torna al battito regolare. Ma purtroppo non troviamo la calma o la quiete. E già, perché in questa rappresentazione della Passione entra in scena la Vergine Addolorata. Il Consenti, pertanto, cerca di infondere alla melodia un senso di ansia ed angoscia. L'escamotage che usa lo troviamo in quelle brevi note (semicrome) che fanno da eco alla melodia principale e che durano poche battute, perché la frase musicale deve cambiare. Il motivo? Beh, la scena della Passione non è statica. È in movimento. Del resto è una Via Crucis. Perciò il maestro scrive una frase musicale fatta di crome e sincopi (figura ritmica musicale) che salgono proprio come Gesù sale sul Calvario. L'atmosfera che si crea è di inquietudine, inquietudine che prorompe e ha il suo compimento nello "strazio di Maria" nel vedere il Figlio cadere sotto il peso della croce e nella consapevolezza che per Lui sarà morte certa. Per sottolineare questo momento il Consenti decide di coinvolgere tutti gli strumenti, piatti e percussioni. Dopo la ripetizione di questa prima parte, incomincia la seconda, in tonalità maggiore. Sapete a quale momento della Passione mi piace pensare? Al momento in cui la Madre incontra il Figlio. Nonostante lo strazio e la sofferenza, pensare ad una Madre che corre in soccorso del Figlio a me infonde un senso di conforto, di serenità. Come dire: "Non ti preoccupare figlio mio, ora c'è mamma che ci pensa!" Quante volte sarà capitato anche a voi. Ma purtroppo per Nostro Signore non sarà così. Infatti la musica cambia perché il Signore deve caricarsi nuovamente della croce e continuare la Sua salita che non termina con la Sua morte in croce ma con la Sua Resurrezione. Il finale termina con accordi in tonalità maggiore. Qualcuno, spero, avrà notato un elemento non da poco. Nella spiegazione della marcia non ho fatto menzione della morte in croce del Signore, o, meglio, non ho associato nessuna frase della marcia alla morte in croce di Nostro Signore Gesù Cristo. L'ultima scena che ho citato è il Cristo che si carica della croce e riprende il Suo cammino. È quello che succede sul "Pendio". Cessata la marcia, il nostro cammino riprende. Del resto nel Pellegrinaggio della Vergine Addolorata non celebriamo la morte del Signore, ma i dolori della Vergine. Ed è esattamente ciò che la marcia del maestro Consenti ci suggerisce. Ecco perché A Vittorio Emanuele II rappresenta la tipica " marcia da pendio ".

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