Ecco chi è stato Nicola Caputo

Da quando ho appreso la notizia della scomparsa del mio amatissimo priore, ho cercato di trovare il modo più corretto per ricordarlo. Fare un elenco dei suoi scritti mi è sembrato molto riduttivo, anche se ha scritto veramente tanto; ne tanto meno ricordarlo mal fermo, sostenuto da un bastone.
Ne ha avuto tanta di dignità il mio priore, ma non ricordarlo così, con tutta la sua sofferenza. No, non il mio priore! E' stato ben altro!!!!E' stato un caparbio, una persona che non si è mai fermato davanti agli ostacoli della vita. E' stata una persona forte. Una persona che ha amato Maria e Suo Figlio. Questo è stato il mio priore.
Alla fine, dunque ho deciso di ricordare questo splendido e meraviglioso Tarantino con la prefazione del suo ultimo lavoro, "Un priore scomodo", pubblicato neanche un anno fa.

Questo lavoro-a lungo pensato, meditato e scritto unicamente per amore della verità- è dedicato a tutte le Confraternite, nessuna esclusa, per il loro secolare impegno, tuttora profuso con ammirevole costanza, in difesa delle trasdizioni religiose popolari.
Il popolo è una forza eccezionale quanto straordinaria che a Dio si unisce con usi e costumi antichi, con semplicità, magari anche con ingenuità, ma sempre con un "credo" tutto suo, sicuramente da apprezzare perchè spontaneo e sincero. Questo merito, piccolo o grande che sia, riconosciamoglielo tutto intero.
Quanto tempo fa i fatti qui narrati siano avvenuti, ha poca importanza. Così come le date, i nomi. i luoghi precisi. E' semmai importante sapere ciò che è accaduto. E solo il fatto che certe cose non dovrebbero accadere deve indurre oggi a una profonda riflessione chi le ha provocate e quanti continuano ostinatamente a provocarle.
Qualcuno forse si chiederà come mai gli avvenimenti descritti nel libro vedano la luce soltanto ora, a distanza di anni. Il perchè è spiegato all'inizio di questa nota: il lavoro è stato a lungo "pensato e meditato". Il tempo trascorso non ha però cancellato le amarezze di chi ha dovuto subire comportamenti a dir poco infamanti, con i quali, con ogni mezzo, si era imposto, ad esempio, un "veto" assurdo, assolutamente inspiegabile. E se il tempo passa, non elemina, non può eliminare ciò che fa male: certi interventi a gamba tesa (chiamiamo pure le cose come sono) lasciano segni profondi anche a distanza di anni.
Ma questo libro è altresì un atto di amore verso Gesù Crocifisso, in particolare verso la Sua Passione e Morte - il momento salvifico del mondo - cui proprio le Confraternite si richiamano nei loro riti. E non è un caso, ma una scelta, che i capitoli del libro siano quattordici, come le Stazioni della Via Crucis.

E' alle Confraternite, dunque, a queste secolari e pie associazioni che va il nostro ringraziamento. Hanno conservato, hanno difeso. hanno fatto la storia della religiosità popolare
E' il grande fascino di questa storia è che, praticamente, non finisce mai
Nel mese di luglio del 2011.

Commenti

Post popolari in questo blog

I testi della Via Crucis di Padre Serafino Marinosci

Venerdì Santo del maestro Centofanti

La sequenza Fiore del Carmelo ed un personalissimo ricordo