Padre Serafino Marinosci: cenni storici

Padre Serafino Marinosci al secolo Francesco, nacque a Francavilla Fontana da Salvatore e Addolorata Giancola il 17 aprile 1869. Sin dalla tenera età mostrò una forte passione per la Religione e l'arte. Frequentò il convento di Santa Maria della Croce in Francavilla dove si accostò alla musica. Il Maestro Trisolini gli insegnò l'organo e il maestro Sarago il violino.
Rimasto subito orfano di entrambi i genitori rivelò al rev.do padre Ferdinando di Santa Rosa la sua ferma risoluzione di darsi alla vita monastica, indossando il saio francescano. Quando Padre Ferdinando si accertò che si trattava di vera vocazione lo fece entrare nel convento di Galatone (Le) dei frati minori Alcantarini e fu per sempre padre Serafino della Purità.
Riassumiamo brevemente le tappe salienti dell'attività artistica di questo fraticello che diverrà "illustre maestro". 
Il 18 marzo 1888 prese i voti semplici, il 3 aprile 1891 i voti solenni in San Pasquale di Taranto, l'11 aprile 1892 fu ordinato sacerdote. 
E fu proprio a Taranto che, ripresi gli studi musicali, compose la famosa e struggente VIA CRUCIS, o più precisamente "Le 14 stazioni della via crucis" dell'abate Pietro Metastasio, musicate per duo tenori e basso, con accompagnamento di pianoforte o Harmonium, da frate Serafino dei minori Alcantarini di Lecce, ed il Mottetto "Alla Vergine desolata", datata 1894. 
Trasferito nello stesso anno al convento di San Giacomo a Lecce frequentò il corso di armonia col maestro Cazzella, Musicista emerito, già allievo di Gaetano Donizetti, e compose litanie, messe e Tantum ergo. 
Quando il 3 marzo 1895 eseguì in Santa Croce, la monumentale chiesa di Lecce, per la prima volta la sua "Via Crucis", la stampa salentina vaticinò che la fama del fraticello avrebbe varcato i confini della natìa provincia con quei motivi originali ed ispirati che manifestano la purezza e la squisitezza del sentimento religioso dell'autore. 
Il 6 gennaio 1899 trasferito nel convento di San Pasquale a Chiaia in Napoli, frequentò il conservatorio intitolato a San Pietro a Majella, compiendo studi appassionati e severi di contrappunto e fuga. Suoi maestri furono Oronzo Scarano, Nicola D'Arienzo e Paolo Serrao che amava definire il suo allievo "illustre maestro". 
Il suo bagaglio culturale arricchitosi di vastissime cognizioni musicali e da una non comune erudizione scientifica ed estetica nella sublime arte dei suoni, produsse oltre 40 opere di cui alcune restano esempi di genialità e dottrina, come la meravigliosa "Missa pro pace" e la "Messa di reque" a due voci eguali (1908). 
Il 21 novembre 1919 lo colse sorella morte corporale a Napoli, mentre istrumentava l'ultima composizione: La messa pastorale. 

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