Un valido motivo per cui i Riti della Settimana Santa tarantina non devono scomparire

Ben trovati, cari lettori. Dopo una lunga pausa torno a scrivere. "C'è un tempo per tutto!" Sono sempre stato dell'avviso che sia sbagliato parlare di Settimana Santa tutto l'anno. La Settimana Santa, vissuta con i suoi riti e le sue tradizioni, è comunque un momento dell'anno liturgico e come tale deve essere preparato e vissuto. Non possiamo vivere i momenti della Passione, Morte e Resurrezione di Nostro Signore se non abbiamo vissuto il dono della Nascita.

I motivi per cui i nostri riti non devono scomparire sono molteplici. Ognuno di noi ne avrà certamente di svariati. Ma oggi ne vorrei sottolineare uno in modo particolare (ma piacerebbe conoscere anche il vostro pensiero!).


Una notte sulle spalle: il freddo, la stanchezza. Noi confratelli non siamo delle macchine; ognuno di noi porta i propri "acciacchi". Ma arrivare presso l'Istituto Maria Immacolata, luogo che ospita la sosta del Pellegrinaggio dell'Addolorata, e trovare ad aspettarti tua figlia e la propria moglie che porta in grembo tuo figlio, penso sia un momento di una emozione straordinaria: un momento che ti ricarica e ti restituisce per intero le forze.
Questo è ciò che ho provato io lo scorso anno e pagherei perchè ciò si possa ripetere. Magari quest'anno qualche altro avrà la gioia di provare la stessa emozione...lo spero tanto.
Questa, per quanto mi riguarda, è una motivazione più che valida per cui  i nostri riti non devono mai finire!


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