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Visualizzazione dei post da aprile, 2017

Christus di Luigi Rizzola

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1945. Dopo quattro anni di sospensione a causa del secondo conflitto mondiale, vengono ripristinati i Riti della Settimana Santa a Taranto. Il maestro Luigi Rizzola, per l'occasione, decide di comporre una marcia funebre da eseguire durante il Pellegrinaggio dell'Addolorata. Il titolo è Christus. A differenza di altre marce del repertorio tarantino, Christus è una marcia di difficile interpretazione già dalle primissime battute. Anche il titolo presenta un'anomalia. Eh già! Spero che qualcuno di voi si sia domandato il motivo per cui Rizzola abbia deciso di titolare una marcia Christus, se poi la stessa è stata composta per il Pellegrinaggio dell'Addolorata! Dobbiamo innanzitutto fare una doverosa precisazione: i compositori di marce funebri non sono da considerarsi musicisti di serie b, ne tanto meno la marcia funebre va considerata musica di poco conto. Cacace, Rizzola, Lacerenza, Consenti fino a giungere ai più recenti Ippolito, Simonetti e Gregucci sono music

Di padre in figlio.

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Solo quando diventi genitore, nel mio caso padre, capisci certe cose. Nei tuoi figli, che segui e vedi crescere giorno per giorno, rivedi davvero te stesso. Nei gesti, nel carattere, in quella espressione del viso, nei gusti, negli interessi e passioni ti specchi in loro. C'è poco da dire. E, credetemi, non sto parlando neanche di modellare il proprio figlio secondo le proprie idee ed aspettative, perché sarebbe davvero un grosso errore da parte mia. Qui si tratta di predisposizione ed attitudine naturale. Perciò è normale che da confratello ed amante delle tradizioni faccia conoscere ai miei figli i nostri Riti. Ma le reazioni che osservo in loro mi lasciano esterefatto. Poi se da tuo figlio di neanche 5 anni, dopo aver visto il simulacro dell'Addolorata, ti senti dire:"Papà, io voglio essere "nero" perché voglio portare la Madonna!" oppure dall'altro di tre anni e qualche mese chiedere un bastone perché deve imitare il troccolante, capisci che c&#

Venerdì Santo del maestro Centofanti

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Un capolavoro. Non si può che definire in tal modo questa marcia del maestro Nicola Centofanti. Marcia dedicata dal maestro a suo padre e che esattamente 20 anni fa venne suonata per la prima volta durante i nostri Riti dalla banda di Montemesola durante il Pellegrinaggio dell'Addolorata. A differenza dei precedenti articoli, in questo caso, non voglio soffermarmi ed analizzare ogni singola battuta o trovare un riferimento ai momenti della passione di Nostro Signore Gesù Cristo. L'unico elemento che vorrei evidenziare è la presenza e l'uso che il maestro fa del tritono. Il tritono, che poi corrisponde all'accordo di quarta eccedente, indica, in musica, un accordo in cui la distanza tra le note è di 3 toni. È un tipico accordo dissonante, instabile, precario. Proprio come la vita umana! Ed è forse per questo che il maestro ha deciso di inserirlo. Ma oltre a questo non trovo nulla di più da sottolineare: potrei dire sui piatti inseriti all'inizio ma non hann

Mamma ad 80 anni dalla prima esecuzione

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Mamma! Chi non conosce questa marcia dal titolo così meraviglioso. Mamma! Fu composta nel lontano 1911 da Luigi Rizzola in occasione della morte della mamma. Nasce come una elegia, un ricordo ed un omaggio che il figlio decide di fare alla cara mamma scomparsa. È perciò una marcia adattata in un secondo momento per accompagnare i nostri riti. Infatti nel 1935 Rizzola si trasferisce a Taranto ed, accompagnando i Riti della Settimana Santa come direttore della banda comunale Paisiello, decide, spinto da amici, di scrivere l'arrangiamento per banda della sua marcia funebre. Nasce così Mamma come oggi noi la sentiamo e l'apprezziamo. Da ormai 80 anni! Era infatti la notte tra il 26 e 27 marzo del 1937! Dunque nell'ascolto della marcia dobbiamo tenere a mente questo aspetto: è una composizione nata nel ricordo di una mamma. Sottolineo subito che si tratta di una marcia che non presenta dal punto di vista tecnico grandi difficoltà, ne tanto meno dal punto di vista arm

Buon compleanno Sua Santità

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Oggi Sua Santità Benedetto XVI compie 90 anni. Auguri al Sommo Pontefice. Quello che segue è il suo ultimo discorso da Pontefice  Vi ringrazio di essere venuti così numerosi a questa mia ultima Udienza generale. Grazie di cuore! Sono veramente commosso! E vedo la Chiesa viva! E penso che dobbiamo anche dire un grazie al Creatore per il tempo bello che ci dona adesso ancora nell’inverno. Come l’apostolo Paolo nel testo biblico che abbiamo ascoltato, anch’io sento nel mio cuore di dover soprattutto ringraziare Dio, che guida e fa crescere la Chiesa, che semina la sua Parola e così alimenta la fede nel suo Popolo. In questo momento il mio animo si allarga ed abbraccia tutta la Chiesa sparsa nel mondo; e rendo grazie a Dio per le «notizie» che in questi anni del ministero petrino ho potuto ricevere circa la fede nel Signore Gesù Cristo, e della carità che circola realmente nel Corpo della Chiesa e lo fa vivere nell’amore, e della speranza che ci apre e ci orienta verso la vita in pie

Discorso di Mons.Santoro all'uscita della Processione dei Sacri Misteri

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Ti adoriamo Cristo e ti Benediciamo perché con la tua santa croce hai redento il mondo.   Cari amici, mi accingo come ogni anno, con grande commozione, ora che la processione ha completamente preso corpo e avvio, ad offrirvi una riflessione e qualche intenzione di preghiera in questo Venerdì Santo della Passione di Nostro Signore. Perché siamo qui? Vi dico il motivo profondo della nostra sequela in questa processione: «C’è qualcuno che camminato con maggiore libertà di Cristo? C’è qualcuno che si è lasciato ferire come Gesù Cristo fino alla morte, nel dono di se stesso? C’è qualcuno più libero di un santo autentico, che ha il coraggio di andare in croce, per i motivi per cui Cristo è andato?» (G. Moioli) per questo siamo qui perché in Gesù è apparsa la potenza misericordiosa di Dio e in Lui riceviamo la salvezza. Nessuno ci ama come ci ama Dio. Fratelli e sorelle, mentre i confratelli nazzicano e lentamente assicurano il corteo al suo incedere, mi viene suggerita l’immagine di un

Discorso di Sua Eccellenza Mons.Santoro all'inizio del Pellegrinaggio dell'Addolorata

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"Madre Santa, eravamo tutti desiderosi nel buio di questa notte, di scorgere  il tuo viso per il quale questa città è debitrice con te, Vergine Addolorata, della mediazione di tante grazie. Tu ci fai dono di essere un popolo unito stasera, di riconoscerTi, come nell’antica casa comune e materna, l’unica mamma capace di stemperare ogni divisione in nome dello stesso sangue che ci fa fratelli, il sangue del tuo figlio Gesù. Veniamo qui allo scoccare del venerdì santo, nelle ore in cui Gesù sentiva tristezza e angoscia nel Gestsémani, fin quando si è alzato fiero e abbandonato alla volontà del Padre, verso il suo traditore e alla turba violenta, andando incontro, solo per amore, alla passione e alla sua morte.  Vogliamo seguirti non per consolarti ma perché sappiamo che tu hai esplorato il dolore e per prima hai insegnato a ciascuno di noi a credere, a fidarsi di Dio, tu insegni al popolo della Chiesa a ricevere come Gesù un calice, che non è per la morte ma per la vita e incoraggi

La Vergine è nell'istituto Maria Immacolata

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La Vergine Addolorata è appena entrata nell'Istituto Maria Immacolata per una breve sosta.

Le prime immagini del Pellegrinaggio dell'Addolorata

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La Vergine Addolorata in Piazza Fontana.

La Domenica delle Palme

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Domenica delle Palme. Ormai ci siamo. È tutto pronto! Ma non sarà questo, ve lo scrivo subito, l'articolo che qualcuno di voi si aspetta. Credo che in queste ore che precedono la Domenica tanto amata ed attesa da noi confratelli un post su sensazioni, preparativi sia un di più e soprattutto sia  alquanto scontato. E non mi piace essere scontato! Le vostre bacheche social saranno intasate da post con riferimento alle nostre assemblee, a libretti sistemati nella tasca della giacca, di ansia che sale, di aspettative. E poi di squadre che si formano all'ultimo momento o si sfasciano, di un compagno di posta trovato all'ultimo momento, strategie e quant'altro. Oggi ho saputo che un giovane confratello con cui ho condiviso una processione dei Sacri Misteri da un po' di tempo sta combattendo una dura e difficile battaglia. La notizia mi ha lasciato di pietra. Com'è strana ed ingiusta la vita! Mentre molti di noi, in queste ore, pensano a domani, a quel tre che

Giovani Suggestioni

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"Giovani Suggestioni" è il video realizzato in collaborazione con la pagina Facebook Sdanghe:I Riti della Settimana Santa a Taranto.   Io ho curato il testo riguardante il Pellegrinaggio della Vergine Addolorata. Quello che segue è il testo integrale. Alle 19.30 mi arriva sul telefonino un messaggio :" Frate, 'a Madonna te ste spett '"! È il mio compagno di posta che mi attende sotto casa per dirigerci a San Domenico. Dopo aver parcheggiato la macchina decidiamo di fare un sopralluogo e vedere che aria si respira sul Pendio. Non è ancora gremito di gente! Incrociamo alcune poste del Pellegrinaggio ancora in pieno svolgimento. Ma ci sentiamo osservati! Quel copriabito nero con lo stemma della confraternita che portiamo con noi non passa inosservato. Quei due ragazzi, cioè noi, tra qualche ora si affacceranno dal quel portone, scenderanno quella scalinata e, cappuccio sul viso, scorteranno la statua della Vergine durante il suo Pellegrinaggio. Alle

La rosa di Maria

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Non mi posso specchiare, ma dicono che sono la più bella. I miei petali sono rosso fuoco, di un rosso vivo, brillante, come la passione. Sono grandi, delicati e vellutati. Sembrano davvero tanti cuori che si abbracciano e si tengono stretti l'uno all'altro. La fragranza ed il profumo che emanano, poi, è qualcosa di soave, inebriante, persistente, intenso. Sono davvero la regina delle rose. Ora sono qui, in un vaso, aspettando che qualcuno mi prenda e mi doni ad una persona amata, ad una persona cara. Ma non ci vorrà molto tempo. Oggi vedo tanto movimento intorno a me. Deve essere un giorno particolare. Aspetterò davvero poco. Infatti, poco dopo, entra una persona. Non so se uomo o donna, se giovane o anziana. Ha fretta. "Presto, che sta passando! Dammi la rosa più bella che hai!" Vengo tolta dal vaso e "vestita" come se dovessi partecipare ad un gran galà: un abito argentato che mette in risalto la mia bellezza e mi rende ancora più bella, f

1977-2017: Il popolo che bussa al cuore di Dio.

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Anche il confratello era seduto quella notte di Natale del 1974 davanti al televisore. Per la prima volta in mondovisione venivano trasmesse in bianco e nero le immagini dell'apertura della Porta Santa per il Giubileo indetto da Paolo VI , Anno Santo del Rinnovamento e della Riconciliazione . La processione di Eminenze, il canto del Veni Creator. E poi il Papa, il Papa che si pose davanti al muro eretto davanti alla Porta Santa. Poi accadde un fatto che catturò l'attenzione del confratello. Sua Santità si fece passare un martello con cui dava tre colpi sul muro. Il muro fu abbattuto. La Porta Santa era aperta. Quel martello, quel muro e quei tre colpi rimasero come macchia indelebile nella sua mente. Anno 1977 . Sabato Santo mattina. La testa della processione dei Sacri Misteri ormai sta facendo il suo ingresso in piazza Carmine. Il confratello si è aggiudicato l'onore di portare la Croce dei Misteri. Ma nei suoi occhi si legge qualcosa di diverso. Non è la prima v

La mia Adorazione alla Croce

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Dopo alcuni anni sono tornato a svolgere nella V domenica di Quaresima la pratica dell'Adorazione alla Croce. Adorazione che si svolge in abito di rito, preludio di ciò che vivremo durante la Settimana Santa: i piedi scalzi che sentono il freddo del pavimento, il cappuccio abbassato, le nazzecate al suono delle marce funebri. Non è la prima volta che ho il privilegio e l'onore di svolgere questo rito ma noto, dopo ormai 20 anni di appartenenza, che ogni volta vivo questo momento in maniera del tutto particolare. Mentalmente e fisicamente mi isolo! Mi piace sostare, prima di dare inizio al rito, in cappellina ed osservare i tanti confratelli, molti dei quali giovani e alla prima esperienza. Come d'altronde il mio compagno di posta di quest'anno. Le loro domande, il loro chiedere chiarimenti, il vederli provare la loro prima nazzecata, il loro non sapersi sistemare e legare il rosario all'avambraccio. Anche io ero come loro nel lontano 1998: agitato, preo