Vergine del Carmelo, il nostro inno


Vergine del Carmelo
non ci staccar da te.
Guidaci tutti al Cielo,
noi ti seguiam con fe´.

Faceva discutere, per non dire scalpore, il fatto che la nazionale di calcio italiana non cantasse l'inno di Mameli all'inizio di una partita.
Mentre a casa tra amici o allo stadio tutti eravamo con la mano sul cuore a cantarlo a squarciagola.
Perché? Perché l'inno indica appartenenza, l'inno è identità.
Ecco lo scalpore. Forse i calciatori italiani non sentivano forte questo senso di appartenenza ed identità?
Mi sono permesso questo rewind calcistico per evidenziare quanto possa essere importante cantare un inno.
L'inno ci unisce. Unisce tutti quelli che condividono gli stessi ideali, gli stessi sentimenti.
Un appartenente ad un gruppo, ad un'associazione, ad una confraternita come nel nostro caso, deve conoscere l'inno e cantarlo assieme agli altri.
Ci avviciniamo ai giorni della novena e della festa della Madonna del Carmine. 
Il nostro inno verrà intonato più e più volte. Dobbiamo cantarlo, anche se non propriamente intonati.
Hanno tentato in passato anche di sostituirlo....pensate a cosa può arrivare la gente!
Un inno non si cambia. Bello o brutto che possa essere, è il nostro. E nessuno lo può toccare o peggio sostituire.
È la prima cosa che farei imparare ai novizi e alle novizie. Non c'è cosa più emozionante che essere al cospetto del simulacro della Vergine del Carmine, solennemente esposto, e cantare questo canto che, in fin dei conti, è una dichiarazione d'amore alla Vergine.
Tutti i confratelli e le consorelle, con lo sguardo rivolto a Lei, all'unisono rinnovano la promessa di fedeltà e devozione fatta al momento dell'aggregazione.
Imparate e cantate il nostro inno a Maria!

Del Carmelo dal fatidico
sacro vertice ascendiamo
e d'Elia viva nell'anima
l'alta immagine portiamo;
il vessillo di Maria
ci precede nella via. Rit.

L'abitino della Vergine
ci rifulge sopra il petto,
ci difende contro ogni impeto
del serpente maledetto;
ci sta provvido sul cuore
pur nell'ora del dolore. Rit.

Di Teresa i detti mistici
sono a noi di scorta fida,
Maddalena quanto amabile
il diletto suo ci guida.
Di Giovanni l'alma voce
c'innamora della Croce. Rit.

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