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Visualizzazione dei post da marzo, 2016

"Mamma mee, aiutame!"

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Erano alcuni giorni che riflettevo su un post, un post di risposta a tutti quei commenti superficiali e offensivi che ho letto sulla rete. Poi oggi pomeriggio mi imbatto in questa straordinaria riflessione del confratello Antonello Stenta. "Giovedì Santo,Via Garibaldi h 03.30 circa...all'altezza dove una volta era situato il Caffè Napoli,una donna piangendo e rivolgendosi alla Madonna chiamandola Mamma,chiede aiuto e soccorso per suo figlio...una decina di metri più avanti un'altra donna rivolgendosi in lacrime alla Madonna dice testualmente : "Mamma mee u' sapime sule tu e io...aiutame Mamma mee ciu' discje all figghie mije!!". Mentre sto "sotto" osservo gli occhi della gente sono tutti lucidi mentre ad altri scorrono lacrime abbondanti...quelle ore notturne di pellegrinaggio contengono un dolore straripante a tal punto che i pochi sorrisi idioti e inopportuni sono ben poca cosa al confronto del dolore e della compostezza che accompagna

Meditazione di mons.Filippo Santoro alla processione dei Sacri Misteri

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25 Marzo 2016, Venerdì Santo Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo perché con la tua croce hai redento il mondo! Fratelli e sorelle, la Madre Chiesa in questi giorni ci offre la pienezza del dono della misericordia: Dio ci ama, ci dona Suo Figlio! Andiamo adorando la croce, l'abbiamo issata e guardata come un albero glorioso e nel mistero della presenza di Cristo, che trasfigura ogni cosa, essa ci è apparsa non come un patibolo di morte, ma come un albero di  foglie , di  fiori  e  di  frutti. Quello che avvenne duemila anni fa, fuori dalla città santa, sul Golgota,  quel corpo martoriato, quel costato aperto quelle ultime parole, non sono un ricordo, una storia da raccontare o d'ascoltare. La Risurrezione dona a noi la grazia di essere contemporanei di Cristo, di viverlo, di ascoltarlo, di riceverlo, qui e sempre. È presente e le sue parole sono date a noi come pane fragrante, fresco e quotidiano. Guardando il crocifisso ascoltate le sue ultime parole rivolte a ciasc

Allocuzione di mons.Filippo Santoro all'uscita del Pellegrinaggio dell'Addolorata

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24 marzo 2016, Giovedì Santo Ave altura stupenda, Ave città di Dio Ave speranza di tutta la terra (cfr Sal 47). Vergine santa ti seguiremo tutta la notte e nel giorno di domani perché possiamo riceverti, fin sotto il calvario, consegnata dalle labbra morenti del Tuo Signore quale madre della Chiesa, e mamma di ciascuno di noi. Siamo qui, perché profondamente legati a te, siamo qui perché abbiamo bisogno di guardare a te ed essere da te portati. In queste ore mi sono chiesto: di che cosa sono le tue lacrime Madre Santa? Mi è venuto in mente che nei nostri paesi quando moriva qualcuno, anche un disgraziato, un poco di buono, i nostri vecchi solevano concludere: 'è sempre figlio di mamma'. Come a dire che la sofferenza di una mamma vince qualsiasi giudizio e ci dona la tregua della compassione, impone a noi il silenzio e ristabilisce il principio umano della comprensione. Di che sono le tue lacrime Madre santa? Sono lacrime speciali perché uguali alle lacrime di tutte l

La notte della Risurrezione, dalle visioni di Suor Caterina Emmerick

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«Ed ecco che ci fu un gran terremoto, un angelo del Signore era sceso dal cielo e, avvicinatosi, ribaltò la pietra e vi si sedette sopra...» (Matteo 28,2). Nella notte della risurrezione la santa anima di Gesù mi apparve splendente di gloria tra due angeli guerrieri; questi non erano gli angeli in abiti sacerdotali visti in adorazione del suo corpo. Circondata da numerose figure luminose, la santa anima scese nella tomba e penetrò nel suo corpo sacratissimo, le cui membra subito si mossero. Il corpo splendente del Signore uscì fuori dal sudario da un lato rimasto socchiuso, come se uscisse fuori dalla ferita del costato. Mi ricordai di Eva, che venne fuori dal fianco di Adamo. La grotta era inondata da una radiosa luce celeste. Nel lo stesso momento vidi uscire dalle profondità del sottosuolo, da sotto la tomba, una forma mostruosa con la coda di serpente. Il mostro furioso volgeva contro il Signore la testa di drago, oltre la quale, se mi ricordo bene, aveva anche una testa d

Il simulacro della Vergine Addolorata in p.zza Immacolata

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La mattina del Venerdì Santo. Il Pellegrinaggio della Vergine Addolorata arriva in piazza Maria Immacolata.

Il simulacro della Vergine Addolorata sul ponte girevole

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Venerdì Santo mattina. Il simulacro della Vergine Addolorata attraversa il ponte girevole.

Ma che ne sa la gente.

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Ma cosa ne sa la gente! Quella gente che sta sempre a criticarci, a cui non va bene mai niente. Quella gente che il lunedì santo va in giro, tutta incuriosita, per sapere quanto quei confratelli hanno "pagato" la Madonna o la troccola. Per poi magari rimanere delusi se la cifra offerta è minore rispetto all'anno precedente. Quella gente che ci accusa di esibizionismo se ci vede versare una lacrima sotto una statua, mentre magari sta consumando un pezzo di focaccia, un fritto di paranza o si sta fumando una sigaretta. Quella gente che si lamenta del "codazzo" intorno a quella posta o a quel complesso statuario, quando poi si è riversata in strada pensando ai Riti come a delle "notti bianche". Ma che ne sa la gente! Di quel confratello che versa quella lacrima perché porta nel cuore il dolore per la perdita di un padre, di una madre, di un amico fraterno. Di quel confratello, padre di una bambina trisomica, di un bambino leucemico che ogni gior

I Sacri Misteri nella chiesa di San Francesco

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Le statue dei Sacri Misteri vengono posizionate nelle navate laterali della chiesa di San Francesco di Paola.

La sosta a San Francesco, 1° parte

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La processione dei Sacri Misteri fa il suo ingresso presso la chiesa di San Francesco di Paola.

"I Riti sono compiuti"

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Tratto dalla pagina Facebook, Taranto com'era, una riflessione di Carmela Lecce. “I RITI SI SONO COMPIUTI. L'ANNO NUOVO PUO' COMINCIARE” Questa la frase dei Confratelli a chiusura dei Riti Pasquali tarantini. Ed è il sabato mattina che i tarantini si scambiano gli auguri pasquali. Solo qualche giorno fà "le gare" hanno scatenato i soliti commenti e le solite polemiche sulle "cifre"... ma fa parte dei Riti. La mattina del lunedì Santo il busillis è "Va' vvì a quànde ha sciùte a Madonne" ? e bevendo il caffè, leggono il giornale o si collegano a facebook e leggono la cifra, considerevole, alta, assurda, esagerata...... sempre e comunque da criticare col solito: "ma d'addò jessene tutte ste solde?" - ma guai se non fosse così.....sarebbe una delusione, infatti subito dopo la critica viene la comparazione con gli anni passati e, se si scopre che la cifra è inferiore a quella degli anni scorsi ... rimaniamo delusi. Sgomen

Pelleggrinaggio Addolorata 2016

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Finalmente si è mostrata, la Luna. Dopo un sofferto Pellegrinaggio ai Sepolcri, la Luna è apparsa in cielo, come a voler partecipare ed assistere al cammino della Vergine dei dolori.

Lenti, ecco i Misteri di Angelo Diofano

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Lenti, ecco i Misteri Tanta folla in piazza Giovanni XXIII ad attendere l'uscita dei Misteri. Alle ore 17 ha fatto la sua comparsa il “troccolante”, accolto dal suono della marcia funebre “Tristezze” eseguita dalla banda Lemma. Un Venerdì segnato dal beltempo (contrariamente alla giornata precedente) sta permettendo il regolare svolgimento della processione dei Misteri, com'è successo in mattinata per l'Addolorata. Quest'ultima, nel primo mattino di stamane, ha attraversato il ponte girevole  accolta al Borgo da una folla strabocchevole e dalle coppie dei “perdune” del Carmine per il suggestivo rito dell'”abbraccio”. Molti i fasci di fiori deposti ai piedi della bellissima immagine e i bambini ad essa innalzati dai papà, quasi a chiederne la benedizione. Innumerevoli i flash anche ai piccoli delle “pesare” che a un certo punto, vinti dalla stanchezza, si sono appoggiati ai lati del “troccolante, dondolandosi dolcemente con lui. Attorno alle ore 10 la consueta s

....anche il cielo piange!

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Tutti con il naso all'insù a controllare se quel nuvolone si è allontanato, tutti a consultare previsioni meteo. In queste ore ci trasformiamo  in novelli Bernacca. Che tempo farà? Pioverà? Ci sarà vento? Avremo difficoltà? Andrà tutto bene? La notte sarà fredda o avremo una temperatura clemente? Questi interrogativi, in queste ultime ore che ci separano dall'inizio dei nostri Riti, affollano la nostra testa. Ma la pioggia è, ahimè, spesso una nostra affezionata compagna. Personalmente non ho mai prestato molta attenzione alle previsioni meteo. In fin dei conti i Riti si sono sempre svolti. Con problemi organizzativi per i consigli d'amministrazione certamente, riparando in portoni di stabili, accumulando qualche ora di ritardo, ma i Riti hanno avuto comunque il loro regolare svolgimento. Piuttosto mi piace vedere nella pioggia che ci viene a salutare in questi giorni, lacrime che cadono dal cielo. Una diretta partecipazione della natura al momento che stiam

Ore 15: s'incomincia!

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La Domenica delle Palme è ormai alle spalle. Si sono tenute le nostre assemblee. Ogni "simbolo" ha il suo portatore. Ora la nostra attenzione ed attesa è rivolta a quel portone. Il portone del Carmine. Giovedì Santo alle 15 si spalanchera'. La "prima posta" darà inizio all'antichissimo rito del Pellegrinaggio ai Sepolcri. Coppie di "perdune" percorreranno incappucciati e a piedi scalzi le vie della nostra Taranto. Si inginocchieranno davanti a Gesù vivo e vero presente nell'ostia consacrata. Compiranno il gesto de "'u salamelicche", "l'abbraccio" tra poste. Verranno accolti da qualcuno, magari da ragazzini un po' vivaci, con la frase "'a prima posta, ´a seconda posta....u puzz ste ´nderre!" Andranno per le vie, confondendosi tra la gente. Verranno osservati, fotografati, ammirati ed apprezzati per ciò che fanno e come lo fanno, ma anche derisi, insultati, caricaturizzati. Ma loro, i "

"Taranto: Settimana Santa, tradizione, identità". Documento introduttivo all'incontro

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Di seguito il documento introduttivo all'incontro tenuto nella sede ENS ed aperto anche ai non udenti con la presenza di un inteprete del linguaggio dei segni. 16 Marzo u.s. “Taranto: Settimana Santa, tradizione, identità” I Riti della Settimana Santa rappresentano per Taranto senz’altro l’evento più importante e caratterizzante dell’anno non solo sotto l’aspetto religioso ma anche sotto l’aspetto sociale in quanto si tratta degli unici giorni dell’anno in cui i tarantini invadono di notte le strade, le piazze e le chiese ritrovando quell’identità, quel senso di appartenenza e di unità che durante il resto dell’anno vengono smarrite e rimosse nelle tante divisioni e contraddizioni che segnano la nostra città. Siamo qui dunque a voler parlare ed esaltare il senso della Settimana Santa, che sappiamo essere di fede e religioso e quindi nel pieno rispetto di ciò, perché crediamo che i riti in quei giorni riappacificano la città e le consento di riscoprire le proprie radici, la p

La "prima volta" di Nicola Caputo

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Giovedì Santo per molti confratelli sarà la prima volta a volto coperto e a piedi scalzi. Nicola Caputo, in questo passo tratto da "Settimana Santa nascosta, ci racconta la sua "prima volta" Ricordo ancora, a distanza di tantissimo tempo, l'emozione che prese me e il mio compagno (Luigi Bianchi) quando, per la prima volta, uscimmo in Pellegrinaggio ai Sepolcri un Giovedì Santo di molti anni fa. Sull'oratorio del Carmine, dopo la vestizione e la genuflessione davanti alla Croce dei Misteri, il segretario Francesco Mignogna, il popolare don Ciccio, ci invitò col suo noto fare autoritario a scendere le scale e a dirigerci in chiesa. Rischiammo di ruzzolare insieme quelle scale io e il mio compagno. Era l'emozione. Perché era il nostro esordio da "perdune". Ci sentivamo conquisi dall'evento, un evento che aveva visto protagonisti i nostri padri, i nostri nonni. Un evento secolare. Uscimmo quindi dalla chiesa e ci trovammo nella vastità del fu

Con gli occhi di un bambino

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Fantasmi. Solo fantasmi. Di quelli che ti fanno svegliare di notte, tutto spaventato, e che ti fanno chiamare la mamma per essere tranquillizzato. Ma non aspettavo l'ora di rivederli e vincere la mia paura, la paura di un bambino di 5 anni. Sulle vetrine dei negozi le prime locandine con le immagini di quelle statue che avrebbero sfilato tra qualche giorno per le vie della mia città portate e scortate da quei fantasmi. "Perdune", così gli adulti chiamano questi fantasmi. Che nome strano! Ma tutto questo mistero mi affascinava. Giovedì Santo. Dovevo essere lì, davanti al portone della chiesa del Carmine. Dopo un anno li avrei rivisti. La gente è tanta, ma i bambini devono stare avanti. E grazie alla mia giovane età, il posto assicurato in prima fila era garantito. Alle 15 puntuali, il portone si spalanca. Da una zona d'ombra, lentamente avanzano verso la luce. Eccoli i miei "fantasmi", le perdune. Proprio come i fantasmi che nel loro movimento emetto

Taranto e Siviglia: questione di IDENTITÀ

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"Il confronto è sempre arricchimento." Ma, aggiungo, ognuno deve conservare e preservare la propria identità. Già da qualche anno si sta cercando di costruire un ideale ponte tra i Riti della Settimana Santa a Taranto e quelli di Siviglia. Si guarda ai Riti spagnoli con ammirazione, quasi come un riferimento, una meta a cui tendere. Ultimamente è riecheggiato anche il termine di gemellaggio. Mai! Non è una gara a chi è migliore o peggiore, ma questa idea di integrazione forzata purtroppo sta rovinando il mondo. Ognuno ha la propria storia, le proprie origini, la propria identità. Perché dobbiamo osservare e magari copiare altre realtà, quando qui a Taranto possediamo un modello di pietà popolare di tutto rispetto? Forse l'ultimo fiore all'occhiello per la nostra Taranto. I Riti della Settimana Santa a Taranto hanno letteralmente conquistato il cuore della gente, anche degli atei, con la semplicità che li contraddistingue. Le statue: eccetto i due simulacri de